Aidone. L’ex sindaco Curìa su dissesto e consolidamento territorio

Aidone. I recenti tragici avvenimenti che hanno visto la Sicilia e, in particolare la provincia di Messina interessata da grosse frane, ripongono la delicata e sempre attuale problematica del dissesto idrogeologico e del consolidamento del territorio. L’ex sindaco Filippo Curìa, durante la sua amministrazione, proprio a questa problematica ha rivolto particolare interesse e attenzione e ora ha rilasciato un’intervista nella quale spiega quali zone ha messo in sicurezza, che tipi di intervento ha messo in atto e le somme spese.

Cosa è stato fatto per il consolidamento del territorio aidonese?
«Negli anni, la mia amministrazione ha programmato e realizzato un’importante attività di consolidamento che ha interessato tutte le zone a rischio presenti sul territorio».

Quali interventi sono stati attuati?
«L’attività di consolidamento ha riguardato il vallone Garraffo, con due interventi consistenti principalmente in un’opera di inserimento di tubi nel terreno ad una profondità di 30 metri e grandi quantitativi di calcestruzzo, per una spesa totale di oltre 3 milioni di euro. Altro consolidamento è stato realizzato in via Mancuso e in via Arconide, dove la roccia si stava sgretolando e in questo caso si è intervenuti con punture d’acciaio e la collocazione di reti. La spesa è stata di 320 mila euro».

Quali altri interventi sono stati effettuati?
«Sicuramente il più importante tra tutti, è quello del consolidamento della zona Castello-Barone con tre interventi che hanno visto un lavoro peraltro di siepi intrecciati, con la collocazione di rete e sotto materiale ignifugo per rallentare eventuali focolai di fuoco. In alcune zone collocati piante e alberi. I lavori sono costati in totale oltre 3 milioni di euro».
Dove sono stati reperiti i fondi?

«Abbiamo attinto al governo sia regionale che nazionale oltre che ai fondi europei».
Come mai la sua amministrazione ha dato priorità a questi interventi anziché ad altri?
«Molte amministrazioni preferiscono interessarsi di attività ben diverse, perché questi sono lavori che non danno certo visibilità. Io ho voluto lavorare in questa direzione e certamente, ora, vedendo quello che è successo nel messinese, penso di avere deciso e di aver lavorato per la salvaguardia del territorio aidonese e dei suoi abitanti e ne sono soddisfatto».

Angela Rita Palermo