“U Lamientu” rinasce a Leonforte

Giovani leonfortesi fanno rivivere una vecchia tradizione. “Oh chi jurnata di suspiri e vuci, quannu li chiova di Gesù Cristu scipparu. E li carnuzzi sò umili e duci, supra un truncu di cruci arripusaru. Ora nun è cchiù patruna la cruci, ca ‘mbrazza di Maria lu cunsinnaru. Lu figghiuolu di Diu, Re di la luci, a lu santu sapurcru lu purtaru.” Sono i versi di una nenia funebre di retaggio bizantino, “u lamientu”, che narra la passione e la morte di Gesù Cristo e riportano alla mente emozioni di una Leonforte antica e piena di fede. Si tratta di canti in dialetto siciliano, ripresi dall’antica tradizione, che un gruppo di giovani leonfortesi aiutati da alcuni anziani si sono riproposti di portare al loro vecchio splendore.
Il gruppo di cantori è formato dalla prima voce Alfredo Crimì, dalle seconde voci Giuseppe Crimì e Mimmo Dinaro e dai cosidetti bassi: Carmelo Cangeri, Gaetano e Carmelo Maria, Carmelo Baialardo, Leonardo Pentecoste, Gaetano Prestifilippo, Nino Quartillo e Giuseppe Crimì.
U lamientu, chiamato così per il suo andamento lento dal connotato doloroso, è una preghiera che viene intonata nelle Chiese, nei vicoli e nei quartieri di Leonforte durante il periodo quaresimale dal mercoledì delle ceneri continuando per tutti i venerdì. Questa tradizione diviene ancora più suggestiva durante la settimana Santa, in particolare il venerdì quando i cantori seguono la “vara” cantano tutto il loro dolore per la morte di Cristo attraverso alcuni brani, quali: un Venniri di Marzu Ruliusu, L’ecce Homo, a Ramaliva.
Questa antica tradizione stava per perdersi fino a che afferma Crimì: “grazie alla volontà di noi giovani e alla disponibilità degli ultimi cantori anziani, siamo riusciti a ritrovare i testi e a riprendere i canti”. Con la speranza che la fede sia per noi un forte sostegno, coclude: “il nostro augurio è quello di trasmettere la nostra fede e la nostra passione ad altri giovani e di far rivivere ai leonfortesi le emozioni che questi canti nella storia hanno suscitato”.

Luca Di Fazio
Peppe Romeo