Allarme del Palermo Convention Bureau: Sicilia fuori da turismo congressuale farmaceutico

Palermo – La Sicilia è tagliata fuori dal turismo congressuale farmaceutico a causa della sua naturale vocazione turistica e di un clima particolarmente favorevole. Sembra questa l’ulteriore penalizzazione, quasi una beffa, che la Sicilia subisce in virtù del Codice Deontologico emanato da Farmindustria che, pur nel comprensibile tentativo di arginare fenomeni speculativi di fatto penalizza l’Isola dove 7 dei 9 capoluoghi di provincia si trovano sulle coste siciliane così come i suoi maggiori siti congressuali.

Infatti, il Codice prevede che in nessun caso è consentita l’organizzazione di iniziative scientifiche aventi anche finalità di tipo turistico, che sono tassativamente escluse località a carattere esclusivamente turistico nel periodo 1 giugno-30 settembre per le località di mare e 1 dicembre-31 marzo e 1 luglio-31 agosto per le località di montagna; che possono essere offerti esclusivamente viaggi aerei in classe economica e soggiorni in alberghi con un massimo di quattro stelle.

E’ quanto fa rilevare Giuseppe Cassarà, presidente del Palermo Convention Bureau, alla vigilia di un importante consiglio di amministrazione che andrà a delineare le strategie dell’organismo consortile che nel capoluogo siciliano associa oltre 30 aziende tra le più rappresentative nel settore del turismo congressuale.

“Chiederò un incontro urgenti con i vertici di Confindustria, a cui Farmindustria aderisce – annuncia Cassarà – per rappresentare che la Sicilia non può essere penalizzata più volte per la sua insularità ma anche per la sua specificità che la rende una delle destinazioni più attrattive”.