Rientro della Venere di Morgantina: l’assordante silenzio

Ho ripercorso gli articoli apparsi sulla carta stampata e su Internet da novembre ad oggi intorno all’attesa della Venere, degli Argenti e degli Acroliti in Aidone. Ne ho concluso che oggi la condizione è come allora di ingenua e speranzosa attesa e di amara disillusione. Superato il momento magico dell’arrivo degli Acroliti – quell’atmosfera che aveva convinto i promotori del Comitato nascente dei cittadini, che si proponevano di pungolare i soggetti preposti, a desistere e alle associazioni di scegliere la strada della collaborazione convinta ed entusiasta a tutte le iniziative del Comune e della Soprintendenza – si è tornati nel nulla dei proclami demagogici, dei progetti fantasma, delle risorse che non ci sono. Sulla nostra pelle continuano a giocarsi i soliti ruoli di scaricabarile tra regione, provincia, soprintendenza e comune, i soliti conflitti di competenze soprattutto tra quelli che devono gestire il grosso della torta, i soliti dispettucci tra rappresentanti delle coalizioni, destra contro destra, sinistra contro sinistra e tutti contro tutti. Il Comune? La nostra amministrazione comunale ha altro cui pensare, deve risolvere le beghe interne intrecciate da chi, dopo anni e anni di digiuno e di attesa, vede finalmente la possibilità di occupare tutti i posti per sé e i suoi accoliti e dagli quegli altri che sono abituati da sempre a coniugare potere e affari di famiglia; l’ingenuità di coloro -se ce ne sono- che pensano di essere stati eletti nel momento più favorevole per promuovere il rilancio dell’intera comunità non è perdonata. E quindi? Meglio sfasciare tutto e tornare alle elezioni? E gli Aidonesi? La popolazione, cui era stato fatto intravedere un futuro luminoso e ricco di prospettive e che, superando il naturale scetticismo e pessimismo ha cominciato a crederci veramente investendo nell’artigianato e nel commercio, è tenuta all’oscuro, ma da parte sua, come sempre, se ne sta ad aspettare ora scettica, ora fiduciosa nell’inerzia e nell’indifferenza più assoluta. La Provincia? è il vero convitato di pietra, non ne abbiamo ancora compreso il ruolo e le intenzioni, non abbiamo registrato nulla oltre a qualche regalia ad amici per studi e piani fumosi quanto fantasma e qualche fugace apparizione negli innumerevoli e inutili incontri; chissà che non abbiano ragione quanti, ormai la maggioranza degli italiani, pensano che non abbia nessun’altra utilità se non quella personale che ne viene ai suoi governanti! La Regione? ha altro di più importante di cui occuparsi, Lombardo per questo evento al massimo può perdere mezza giornata del suo tempo prezioso per percorrere una passerella plaudente, gli Assessori si lasciano distogliere dai loro impegni improrogabili per correre a Malibù, a Roma, a Shangai, tornati a Palermo, si buttano alle spalle tutto quello che hanno dato per certo e scontato e magari dimenticano di inserire in bilancio quanto promesso un momento prima. La Kore? Meglio stendere un pietoso velo sulle loro generose profferte. Ma che uomini d’onore sono tutti questi che hanno fatto di tutto – magari non proprio gli stessi ma certo appartenenti allo stesso ruolo – per strappare agli americani i nostri tesori trafugati, assicurando agli stessi tutte le garanzie richieste. Che figura ci stanno facendo?

Ad oggi qual è lo stato dell’arte? A otto mesi del promesso rientro della Venere, Aidone, che dovrebbe essere tutto un cantiere, è avvoltia dal silenzio più assordante e non ha assistito alla benchè minima iniziativa. Anzi no, una iniziativa la Soprintentente l’ha presa: dal primo maggio il Museo nei giorni festivi è aperto solo di mattina e sembra che si avvii addiritura alla chiusura domenicale, si è convinta forse che i turisti viaggiano solo dal martedì al venerdì, infatti la domenica vanno ai centri commerciali. Ricordate la passerella del 13 dicembre per il rientro degli Acroliti al Museo di Aidone? Quando tutti i protagonisti del potere regionale e provinciale si incensavano a vicenda congratulandosi dei risultati (?) ottenuti e profondevano promesse a piene mani, tutti ben consapevoli delle cose da fare, dei processi da avviare, bla,bla,bla….Si sono rivisti tutti a Roma per l’inaugurazione della mostra degli Argenti ed hanno avuto la faccia tosta di continuare a blaterare le loro promesse a complimentarsi per quanto sono bravi, per tutte le iniziative intraprese e bla,bla,bla….
A settembre gli Argenti dopo il giro del mondo saranno collocati al Museo di Aidone, dove? E per vederli chi? Certo non i visitatori che si azzardino a venire nel wikeend! E la cosiddetta Venere? A meno di otto mesi ancora non hanno neppure deciso dove ospitarla: certo è impensabile che per allora possa essere pronta la sala di San Domenico e, nel caso lo fosse, quale personale potrebbe garantire l’apertura di quella struttura? E i “milioni” di visitatori cosa troveranno ad Aidone: ancora non ci sono i finanziamenti per la realizzazione dell’area parcheggio e per tutte quelle realizzazioni previste nel Piano Strategico elaborato dalla Kore, il progetto che avrebbe dovuto cambiare radicalmente il futuro della nostra comunità! Quando e se i finanziamenti ci saranno, siamo destinati ad assistere alla solita lotta per l’accapparramento dei progetti, e delle competenze. Risultato in Aidone non si è mossa una pietra, posato un mattone, smossa una carta.
E per di più, al coraggioso turista che decide di raggiungere Aidone o Piazza Armerina cosa riserviamo? trova ancora chiusa la provinciale 4 e deve sobbarcarsi un pericoloso slalom lungo la trazzera di Grottacalda. Per non parlare della statale 288 che da Catania con meno di 60 km lo porterebbe a Morgantina; lo porterebbe perché in effetti, se dal navigatore satellittare non viene guidato attraverso contrade remote e strade provinciali impraticabili, trova la chiusura della strada all’altezza della diga dell’Ogliastro e la deviazione per Raddusa, il tutto con una carenza scandalosa della segnaletica. Forse è arrivato finalmente il momento che quel Comitato, evocato all’inizio di questa pagina, si ricostituisca e intraprenda un’azione convinta di pungolo e di pressione a chi deve fare e non sta facendo e nel contempo si faccia anche strumento di iniziativa e azione costruttiva.

Franca Ciantia