Regalbuto. Dissesto stradale: petizione popolare di IDV, PD e RC

Regalbuto. Manifesto ironico sul grave problema della viabilità a Regalbuto, come in tutta la provincia di Enna, da parte dei rappresentanti dei partiti di Italia dei Valori, Partito Democratico e sinistra europea Partito Rifondazione Comunista, questo il testo:
“Considerati i pericoli e i disagi cui si è esposti percorrendo le strade provinciali che collegano Regalbuto a Catenanuova, Centuripe, Sparacollo, il Lago Pozzillo, strade percorse quotidianamente dai regalbutesi per i loro spostamenti dovuti principalmente a lavoro e/o studio;
Considerato che Regalbuto è la città d’origine del Presidente della Provincia Giuseppe Monaco e che nella Giunta da lui presieduta figura tra gli altri la concittadina Barbara Furia;
Constatato che tali esponenti politici si sono dimostrati indifferenti o quanto meno inidonei nel porre rimedio allo stato di pericolo determinato dall’abbandono in cui versano le strade citate;
Constatato che i finanziamenti per la viabilità provinciale che spettavano alla Provincia di Enna sono stati “scippati” dal Governo nazionale per essere dirottati verso altri territori (la Padania di Bossi) o verso altre opere di dubbia fattibilità e utilità (Ponte sullo stretto, etc…);
Constatato il mutismo e l’indifferenza che i vari governi regionale di Lombardo, provinciale di Monaco e comunale di Punzi hanno nei confronti di un tale scippo di risorse e l’inerzia e l’acquiescenza di tutti costoro verso gli Enti (Governo nazionale, Anas) che dovrebbero farsi carico di ristabilire le condizioni minime di sicurezza per la percorribilità delle nostre strade.
Tutto ciò premesso, i sotto elencati cittadini si appellano alla clemenza del buon Dio affinchè ci risparmi da ulteriori eventi pluviali che potrebbero aggravare lo stato già disastrato delle sedi stradali, rendendo di fatto impossile uscire da Regalbuto.
A tal scopo raccolgono le firme in calce che saranno inviate al santuario della Madonna di Fatima come segno votivo della nostra fede nella clemenza divina, non potendo più contare sulla giustizia e sulla volontà degli uomini e ancor meno nella solerzia di una classe politica addormentata, inetta, occupata unicamente a riscaldare comode poltrone incurante dei bisogni e dei disagi dei cittadini che amministra”.