Troina. Reliquia di San Silvestro visita comunità cattolica italiana di Mannheim in Germania

Troina. Sono lacrime quelle che solcano il viso dei numerosi fedeli della Comunità Cattolica italiana di Mannheim in Germania, mentre si stringono la mano e davanti la Chiesa di St. Josef a Lindenhof attendono l’inizio della Celebrazione Eucaristica e l’atteso incontro con la Reliquia di San Silvestro Monaco Basiliano, che per la prima volta, dopo novecento anni lascia il piccolo paese di Troina, nell’entroterra siciliano, per solcare i cieli e giungere a Mannheim a fare visita alla numerosa colonia di italiani di cui 80 famiglie solo di Troina. Ad attendere la delegazione di Troina, composta dal Presidente del Comitato giubilare, don Pietro Antonio Ruggiero, il Sindaco di Troina, Salvatore Costantino, il Presidente della Commissione comunale per i festeggiamenti di San Silvestro, Salvatore Pagana e il Governatore della Confraternita di San Silvestro, Silvestro Attardi, all’aeroporto internazionale di Francoforte vi è il Parroco della Comunità Cattolica, don Valerio Casula, e la Coordinatrice pastorale della Missione, che dopo i saluti di rito fa salire la delegazione a bordo dell’auto predisposta e sottolinea con orgoglio: “Der inhalt dieses auto ist unbezahlbar”- Il contenuto di questa automobile è preziosissimo. In un caldo torrido, quasi africano, la reliquia di San Silvestro viene accompagnata nella Cappella della Missione Cattolica al D 6,9-11 D di uno dei tanti “Quadrati” nei quali è divisa la città di Mannheim. Quasi un sesto senso o meglio un passaparola veloce diffonde la notizia che c’è qualcuno dalla Sicilia e cominciano ad arrivare troinesi, che nonostante numerosi anni di Germania non hanno perso nulla del calore e dell’accoglienza tipiche della nostra terra. Una realtà che si può definire con due aggettivi, quella degli italiani in Germania: vivace e faticosa. Una realtà vivace che non ha perso per nullo lo smalto ne della cultura, ne dello stile italiano, anche la vita ecclesiale sembra essere un’oasi nel deserto se la si paragona con la crisi che la comunità cattolica tedesca sta attraversando. Le chiese dove ha luogo la Messa italiana sono sempre stracolme e i numerosi progetti di attenzione al sociale sono il vero volto di una comunità viva e partecipata. Ma è anche una vita faticosa non solo per il lavoro, ma anche perché si tratta di una vera e propria enclave dove la parola “integrazione” – di per sé concetto auspicabile e positivo – costituisce un vero e proprio spauracchio per gli italiani, infatti, dire che un gruppo di italiani è “integrato” in terra tedesca significa sospendere servizi consolari, chiudere missioni cattoliche, ridurre le ore di lingua italiana a scuola etc. Le nuove generazioni risentono di questa fatica più di tutti, poiché si dividono tra coetanei tedeschi e famiglie dove anche parlare italiano è un lusso e si preferisce parlare il dialetto di origine.
Così, un momento di forte identità cristiana, come quello vissuto alla presenza della reliquia di San Silvestro, diventa l’occasione, o meglio lo spazio, per superare confini e differenze. “Sappiamo bene che vivere in terra straniera ha come risultato il non sentirsi a casa da nessuna parte, né nel paese di origine, né nel paese che vi ospita da numerosi anni, ma è proprio qui che si sperimenta la bellezza della fede per la quale siamo ‘concittadini dei santi e familiari di Dio’” queste parole, di don Pietro Antonio Ruggiero, durante l’omelia hanno dato il senso di quello che stava accadendo: “superare i confini”. “Essere Sindaco significa avere attenzione ed interesse non solo per chi vive a Troina ma anche per chi ogni giorno deve confrontarsi con una vita non sempre facile in terra straniera”, a queste parole del Sindaco Salvatore Costantino, hanno fatto eco quelle del Presidente del Consiglio Pastorale Sebastiano Micelisopo, originario di Delia, che nel suo discorso di benvenuto, ha auspicato che il gesto che oggi la Città di Troina compie nei confronti dei suoi concittadini possa ripetersi anche per altre Città siciliane e non, che in terra tedesca hanno vere e proprie colonie di cittadini. Al termine della Celebrazione, il momento conviviale organizzato dalla Missione è stato un tripudio di abbracci, foto, ricordi, tentativi di rintracciare un conoscente comune. Ancora una volta San Silvestro – uomo di comunione e dialogo – aveva compiuto il miracolo dell’incontro nella diversità, aveva costruito ponti, aveva aperto strade nuove per un’amicizia che di certo non si concluderà, aveva riacceso nel cuore dei presenti la certezza che l’identità è un fattore dinamico e non statico e che si può costruire solo a partire da ciò che ci unisce.

Sandra La Fico