Valguarnera: Mozione sulla violenza alle donne del gruppo di maggioranza

Il gruppo consiliare di maggioranza “per Valguarnera” nella sua interezza, invita il consiglio comunale attraverso una mozione, ad introdurre nello statuto del Comune il principio di tutela delle donne come da sentenza n. 38835 della Corte di Cassazione, al fine di contrastarne ogni forma di violenza. Tutto ciò, per garantire la possibilità alla giunta comunale, di costituirsi parte civile nei processi per reati sessuali e poter chiedere al giudice, il riconoscimento del danno materiale e morale e il relativo risarcimento al responsabile degli abusi. “Si tratta-ha comunicato il capogruppo Giuseppe Speranza- di provvedimento utile a rimuovere vuoti importanti che si sono venuti a creare in questi ultimi anni, provocati in parte da una scarsa sensibilizzazione”. Detta mozione, condivisa in toto dall’attuale amministrazione, ha come proponente principale una donna, la vicepresidente del consiglio Carmen Cutrona, La suprema Corte infatti, con detto pronunciamento del 5 ottobre 2008, ha sancito il diritto per gli enti locali di costituirsi parte civile nei processi per reati sessuali e la possibilità di richiedere il risarcimento danni morali e materiali. Tale diritto può essere però esercitato qualora lo statuto comunale lo preveda. Statuto comunale che annovera attualmente la possibilità di istituire una commissione per le pari opportunità finalizzata alla rivalutazione del ruolo della donna ma che non prevede però la violenza. Lo stesso gruppo di maggioranza ha invitato il sindaco Leanza di predisporre gli atti necessari da presentare in consiglio, per l’identificazione di un luogo da intitolare alle figure dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino morti nelle stragi mafiose del 92. “A distanza di 18 anni di tali tragici eventi –continua Speranza- sembra giusto che anche Valguarnera ricordi Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che non cessarono mai di battersi con fermezza e profondo senso delle istituzioni, al servizio dello Stato e dei più alti valori civili”.
Rino Caltagirone