Leonforte. Lettera aperta sullo status di conservazione delle opere di Filippo Liardo

Leonforte. Riceviamo da Gaetano Algozino, presidente UNASP-ACLI Spazio Antropologico Aperto la seguente comunicazione che riportiamo, per dovere di cronaca, integralmente: “Fare dell’Arte la propria ragione di vita è un privilegio raro, un impegno gravoso, un compito di civiltà. Mai come oggi il cattivo gusto, l’ignoranza, l’approssimazione e, da un punto di vista politico, l’ipocrisia, la demagogia e l’arroganza, rendono difficile questo compito di promozione e valorizzazione culturale.
Ciò che sembra essere stato dimenticato, in generale, sono proprio la straordinaria entità non solo del nostro patrimonio artistico ultramillenario ma anche l’attenzione verso le risorse contemporanee, le grandi potenzialità di luoghi e persone; base unica per un futuro che non sia di barbarico oblio.
Paradossalmente gli italiani (e anche i siciliani, i leonfortesi!) che negli ultimi decenni si stanno dimostrando i più valenti e brillanti, non solo in campo artistico, ma anche nelle scienze, sono persone che per realizzare pienamente le loro potenzialità – e vederle degnamente riconosciute, onorate – sono dovute, di fatto, emigrare verso lidi meno inquinati dal miserabile clientelismo italico.
Un destino simile, nella sostanza, fu quello degli emigranti mossi da disperazione vera e propria e che con dignità e dedizione, oggi, confermano la tenacia e l’eccellenza del made in Italy, in ogni senso.
Nel nostro paese (Stato – Regione – Comune) arte e cultura stanno oltre l’ultimo posto; è imbarazzante, penoso. E sarebbe inutile denunciarlo semplicemente, piangersi addosso è infatti un’altra delle nostre peggiori specialità. È possibile fare molto, per cambiare mentalità, per riappropriarci di una tradizione ineguagliabile, per essere degni del nostro nome e della nostra storia.
L’Associazione Artistico-Culturale UNASP-ACLI Spazio Antropologico Aperto di Leonforte, di cui sono Presidente, fin dalla sua nascita (2007), in modo meticoloso e capillare, si è mossa con l’intento di valorizzare l’inestimabile patrimonio culturale, artistico e storico del grande pittore “garibaldino” Filippo Liardo, nato a Leonforte nel 1834 e morto a Parigi nel 1917.
Nel 2008 riuscimmo a realizzare, con un misero patrocinio della Provincia di Enna di 4.000 euro e di 600 euro del Comune di Leonforte, una serie di eventi prestigiosi che destarono anche l’attenzione della stampa nazionale (vedi l’articolo di La Repubblica del 12/11/2008). Una conferenza di presentazione, un Simposio, uno Spettacolo teatrale e un concerto di pianoforte riaccesero i riflettori, spenti ormai da molti anni, sull’opera di Filippo Liardo. Nel 2009, col patrocinio del Lions Club di Leonforte, realizzammo una conferenza e una mini-mostra di acquerelli del Liardo al Circolo di Compagnia; e sempre nel salone del Circolo allestimmo un po’ alla buona un percorso espositivo con una trentina di opere del Liardo, in possesso del Comune di Leonforte, in occasione della Sagra della Pesca (4 ottobre 2009).
L’impegno che ci eravamo presi pubblicamente con i leonfortesi, la stampa e gli studiosi, era quello di riconsegnare alla comunità (non solo leonfortese) la pubblica fruizione delle opere (ben 250!) acquistate a caro prezzo dal Comune di Leonforte negli anni ’80 e ’90, con l’istituzione di un MUSEO!
Ma nonostante i necessari passaggi “burocratici” dal Comune alla Regione, dalla Provincia al Ministero e fino alle ACLI nazionali, nonostante i vari progetti presentati, elaborati e rielaborati dall’equipe dell’Associazione, a tutt’oggi un velo di silenzio si stende sull’opera del pittore e sulle sane proposte associative tese ad una riqualificazione culturale e turistica del tessuto urbano di Leonforte e dell’entroterra siciliano.
Mentre i politicanti di turno (non esistono politici!) cercano di dividersi le minuscole fette di potere di una torta sempre appetibile, mentre i burocrati della cultura elaborano progetti a proprio uso e consumo, mentre i funzionari comunali, regionali e statali cercano volutamente di insabbiare quanto di positivo e di eccellente viene elaborato extra moenia dalle vivaci realtà associative, e mentre i dirigenti regionali e nazionali ACLI del settore Cultura e spettacolo ignorano volutamente le spinte propulsive di una nuova stagione culturale lontane da compromessi e inciuci col potere politico al fine di ottenere finanziamenti per il proprio circolo di amici, in mezzo a questo caos di realtà inavvicinabili e lontane dal vissuto delle strutture di base del territorio, le opere di Filippo Liardo (acquerelli, sanguigne, schizzi, carboncini, oli, tempere di varia dimensione) giacciono nelle cassaforti del Comune di Leonforte dentro raccoglitori di plastica e faldoni di cartone in attesa che il tempo li scolorisca del tutto e li renda inservibili! E pensare che furono acquistati a caro prezzo da collezionisti privati quali Pietro Deodato di Catania e Rosa D’Angelo Guerzoni di Roma!
A questo punto viene spontaneo chiedersi che cosa ne sarà del prezioso patrimonio liardiano così “gelosamente” custodito dal Comune di Leonforte. Non basterà programmare altre mini-mostre con ridicoli cavalletti ed espositori dal pessimo impatto estetico, e nemmeno inserire queste opere, come da alcune parti si sostiene, nell’ambito dell’Eco-Museo o della nascente Mediateca comunale. Sarebbero semplicemente oggetti esposti insieme ad altri, fuori dal loro contesto!
L’Associazione, a suo tempo (già dal 2007), aveva chiesto all’Amministrazione comunale di approntare un tavolo tecnico per l’istituzione del Museo Liardo nella prestigiosa cornice della Villa Bonsignore, l’unico luogo idoneo e da sempre designato a questo scopo. Pensavamo ad una sorta di Spazio museale a più piani e dimensioni in cui, oltre a perpetuare la memoria del Liardo con le sue opere e anche le sue spoglie mortali (da richiedere al Comune di Asniéres-Paris), si potesse offrire alla comunità la possibilità di usufruire di un Open Space artistico, di un museo didattico per bambini ecc…
Creando contatti concreti con le varie istituzioni artistiche e museali, nonché con i vari collezionisti privati e gli studiosi di pittura siciliana e italiana del XIX-XX secolo, pensavamo di strutturare ponti di comunicazione e scambio in vista di un turismo di qualità nel segno del rispetto e della riqualificazione ambientale. Non solo, attraverso il costituirsi di gruppi di volontari colti e preparati, giovani o anziani, vere e proprie sentinelle promotrici della propria terra, avevamo pensato di operare un censimento culturale del territorio con particolare attenzione alle bellezze bisognose di restauro, a luoghi interessanti ma non fruibili, a tesori incustoditi, all’immenso patrimonio librario e archivistico, a realtà sconosciute ma importanti.
Questo modo nuovo e virtuoso di accostarsi al territorio sicuramente non è stato per nulla gradito dall’ipocrita cialtroneria dei nostri amministratori e dirigenti, anzi a piè sospinto osteggiato e ostacolato da Leonforte ad Enna, da Roma a Palermo. E se anche calasse un velo di oblio e di negligenza sulle nostre proposte progettuali, cercheremo di contagiare di ottimismo e voglia di fare e di cambiare le nuove generazioni e tutta l’opinione pubblica con azioni mirate e programmate nel prossimo triennio 2011-2013, anche in vista delle celebrazioni del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, in cui un ruolo fondamentale ebbe il nostro pittore-patriota Liardo.
Auspico che la nostra sensibilizzazione e il nostro fattivo impegno diventino le vere “armi” per questa battaglia impossibile e per restituire dignità e visibilità ad una delle poche voci eccellenti, della nostra cittadina, Filippo Liardo, pittore veramente ed autenticamente italiano ed europeo”.