A Shanghai 2010 i quindici argenti di Morgantina e l’originale del libro del gesuita Prospero Intorcetta, di Piazza Armerina e missionario in Cina

L’immenso patrimonio culturale e naturalistico, ma anche quanto di più moderno la Sicilia può offrire; un filo che collega il passato con il suo futuro. Con queste credenziali, la Regione siciliana parteciperà, con il tema “Sicilia, un ponte tra le culture”, all’Expo universale di Shanghai, dal 16 al 22 agosto prossimi. Il programma delle iniziative della Sicilia all’Expo cinese è stato presentato stamane a Palermo dall’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Gaetano Armao e dall’assessore all’Istruzione, Mario Centorrino.
“Abbiamo scelto un tema – ha detto Armao – che racconta la tradizione della Sicilia quale luogo di incontro tra culture diverse, che qui da noi hanno trovato una sintesi, ma che dà anche il senso del legame tra la grande ricchezza della cultura di questa regione e il futuro verso cui è proiettata. Futuro di cui il ponte di Messina vuole essere l’immagine emblematica”.

La Sicilia porterà in Cina reperti archeologici come la Phiale di Caltavuturo, del IV secolo avanti Cristo, che “dopo la trasferta a Shanghai – ha annunciato Armao – tornerà all’antiquarium di Imera” e i quindici argenti di Morgantina, restituiti dal Metropolitan museum di New York, oggi esposti a Palermo e che, dopo l’Expo, torneranno a Aidone. Ma nello stand italiano di Shanghai sarà esposto anche il plastico del ponte sullo stretto di Messina, che si annuncia come il più lungo del mondo a campata unica”.
A Shanghai, la Sicilia si presenterà, unica tra le regioni italiane, con l’innovativa tecnologia del cosiddetto ‘Qr code’, un codice che, attraverso un semplice telefonino, consentirà di collegarsi a un sito nel quale sono consultabili le schede dei tesori che saranno portati in Cina, oltre che con il sito dell’assessorato dei Beni culturali.
Sarà una delegazione estremamente snella, quella siciliana in Cina composta dall’assessore dei beni cultural Gaetano Armao, dall’assessore all’Istruzione, Mario Centorrino, dal dirigente generale del dipartimento dei Beni culturali, Gesualdo Campo e dal direttore delle Relazioni europee e internazionali della Presidenza della Regione, Francesco Attaguile. Con loro partirà anche l’architetto Stefano Biondo, del dipartimento dei Beni culturali, curatore della mostra dei reperti che saranno esposti all’Expo. Per la partecipazione all’esposizione universale, la spesa complessiva ammonta a 350 mila euro, comprensivi della quota di iscrizione pari a 50 mila euro, delle spese di allestimento dello stand pari a 56 mila euro, di quelle di trasporto e assicurazione dei reperti di circa 80 mila euro, ma anche dei 70 mila euro spesi per l’accoglienza dei 16 giornalisti che, nelle settimane scorse, hanno visitato per 10 giorni la Sicilia.
“Alle autorità cinesi – ha detto ancora l’assessore Armao – proporremo la formula del ‘carbon offset’ contro le emissioni di anidride carbonica. La abbiamo già introdotta in assessorato.
Consiste nel risarcire l’ambiente delle emissioni di Co2 provocate dall’afflusso dei visitatori, piantando alberi nel giardini di villa Malfitano, a Palermo”.

Nello stand siciliano, i visitatori potranno ammirare anche l’originale, risalente al XVI secolo, del volume “Sinarum scientia politico moralis” del gesuita Prospero Intorcetta, originario di Piazza Armerina e missionario in Cina. Intorcetta è stato, secondo lo storico Di Giovanni – il primo traduttore di Confucio in Occidente. La delegazione siciliana visiterà anche la tomba del religioso, nella città di Ang Zhou, capoluogo della provincia di Zhejiang, da cui proviene il 90% dei cinesi emigrati in Sicilia.
Ieri, intanto, a Roma, il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, ha incontrato l’ambasciatore della Repubblica popolare della Cina in Italia, Ding Wei e la consigliera economica e commerciale dell’ambasciata, la signora Zhen Jungfang, alla presenza anche dell’assessore Centorrino.
“A Shanghai – ha detto Centorrino – punteremo su una collaborazione nel settore turistico culturale, per superare le difficoltà logistiche per i turisti cinesi che intendono venire in Sicilia. A tal proposito, si è parlato con l’ambasciatore anche della possibilità che, presto, sia istituito un volo diretto tra la Cina e la Sicilia. All’Expo sensibilizzeremo anche i cinesi sull’uso delle tecnologie di costruzione dei ponti. Noi metteremo a disposizione il know how che sarà impiegato per il ponte sullo stretto. Infine, l’Expo sarà l’occasione per rinsaldare i rapporti tra le università cinesi e quelle siciliane per degli scambi di conoscenze e di esperienze”.