Aidone. Ancora lontana la soluzione su rimpasto Assessori

Aidone. In linea con le dimissioni del vicesindaco Enzo Lacchiana, avvenute a fine luglio, e con il deliberato del Partito, dopo la delicata crisi che per qualche tempo ha lacerato il Pd e dopo la ritrovata unitarietà, si è consumata, martedì scorso, la fase più importante e più delicata del ricompattato (n.d.r.: non sembrerebbe!) Partito: cioè la designazione della delegazione degli assessori che dovrebbe entrare a far parte dell’amministrazione comunale. Da giorni circolavano i nomi più disparati ed oggi, a seguito dell’Assemblea degli iscritti e dei simpatizzanti del Pd, svoltasi alla presenza del segretario provinciale, l’avv. Giuseppe Arena che ha seguito fin da subito l’evolversi della vicenda, il Pd rende ufficiali i nomi che saranno comunicati al sindaco Filippo Gangi per far parte della giunta. Si tratta del dott. Michele Ganci e dei proff. Vilma Piazza e Filippo Minacapilli. Tutte figure di alta professionalità che riassumono insieme le varie appartenenze dentro il partito. Non a caso, peraltro, è stato deciso di proporre quale vicesindaco proprio lo stesso segretario del Pd di Aidone Michele Ganci, che rappresenterebbe la garanzia di tutte le componenti interne al Partito. La ritrovata compattezza intende rilanciare così l’azione politica di tutto il gruppo consiliare, composto da sei consiglieri del Pd, la maggiore costituente all’interno della coalizione che ha sostenuto, lo scorso anno, la candidatura dell’attuale sindaco Filippo Gangi, e che di recente ha visto la costituzione del gruppo del Pd, già ufficializzata in consiglio comunale. Qualche settimana fa lo stesso segretario locale del Partito, Michele Ganci, in prospettiva di un’azione più incisiva del Pd aveva dichiarato: ”Con le dimissioni del vicesindaco Enzo Lacchiana, si inaugura una nuova fase della quale il Pd intende essere protagonista ben individuabile nella sua dignità, nel suo ruolo, nelle sue prerogative e nella sua responsabilità”. E sulla rappresentanza del Pd all’interno della giunta municipale, Ganci aveva annunciato la presenza in giunta di una delegazione del Pd maggioritaria e rispondente al peso politico del Partito, che avrebbe consentito di esprimere tutte le potenzialità disponibili e di potere operare al fine di realizzare un vero sviluppo della città di Aidone.

Vilma Piazza, a seguito della designazione del partito che la invita a fare parte della nuova Giunta Gangi ha rilasciato la seguente precisazione:
“Come è noto la mia posizione all’interno del Partito democratico, insieme a quella di altri iscritti, non è sempre in linea con quella della maggioranza del partito. Di fatto la sottoscritta non appartiene all’attuale gruppo dirigente e ha subito scelte e posizioni che nel tempo si sono rivelate errate; tuttavia una convinta adesione al progetto politico del Pd mi spinge ancora a rivendicarne l’appartenenza e la ferma volontà di lavorare sempre per costruire una realtà politica plurale, democratica e aperta all’apporto anche critico di tutti gli iscritti. A seguito dell’apertura (o chiusura?) della crisi amministrativa al Comune di Aidone causata dalle dimissioni del Vicesindaco Lacchiana, sono stata contattata dal segretario locale affinchè dessi la mia disponibilità a ricoprire l’incarico di assessore. Più volte ho ribadito la mia indisponibilità dettata dalla mancanza delle condizioni necessarie alla ricomposizione della frattura creatasi all’interno del Gruppo consiliare del P democratico, dalla mia manifesta e diversa posizione rispetto a quella del gruppo dirigente nonché da motivi professionali, facendomi carico, tuttavia, anche dietro indicazioni del segretario, di trovare una mediazione che, a prescindere dal mio nome, consentisse di superare la crisi e rilanciasse l’attività amministrativa nonché il ruolo del Pd. Nel corso dell’ultima affollata assemblea caratterizzata, malgrado la drammaticità della situazione, da un clima aperto e distensivo (cosa che fa ben sperare per il futuro di questo partito), ho ribadito la mia indisponibilità invitando tutti a riflettere sulla necessità di mediare nell’interesse della nostra comunità e del Partito. L’assemblea tuttavia procedeva alla indicazione dei tre assessori includendo il mio nome ma respingendo di fatto la richiesta degli altri tre consiglieri assenti che chiedevano di indicare, oltre al mio, il nome di un altro assessore senza veti e preclusioni alcune. Mi preme precisare, infatti, che sull’indicazione del mio nome confluiva, come già detto, anche il gruppo formato dagli altri tre consiglieri i quali, in altre sedi poiché assenti all’assemblea, ne rivendicavano, a ragione, la paternità. Purtroppo l’arroccamento delle posizioni di tutti gli attori di questa crisi non consentirà, a mio giudizio, una sua positiva risoluzione e apre scenari incerti che sicuramente non serviranno a dare risposte concrete ai bisogni del nostro Paese. Quanto affermato è per me doveroso, nel rispetto di tutte le parti in causa e per chiudere definitivamente “la leggenda metropolitana” creatasi sul mio nome prima di tornare “finalmente” alla mia vera dimensione: la mia famiglia, la scuola e i miei ragazzi”.
A.R.P.