L’Afrodite di Morgantina da gennaio a Palermo, in primavera ad Aidone. Il 15 ottobre saranno esposti gli argenti. Chiusa da novembre villa romana del Casale

Enna – “Tornerà in Sicilia a gennaio l’Afrodite di Morgantina. Smontata in tre parti, sarà esposta a Palazzo dei Normanni, in attesa della sua collocazione definitiva, la chiesa di San Domenico ad Aidone, dove si potrà ammirare a partire da Pasqua. L’evento ennese coinciderà con la riapertura della Villa romana del Casale di Piazza Armerina, attualmente in fase di restauro”. Lo ha detto l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Gaetano Armao, durante la conferenza stampa che si e’ svolta stamattina nella sede della Provincia regionale di Enna (nella foto da sinistra Presidente provincia Enna Pippo Monaco; l’Assessore regionale Gaetano Armao, il neo Soprintendente Fulvia Caffo ed il Direttore del Parco archeologico di Morgantina e delle aree archeologiche di Aidone e dei Comuni limitrofi Enrico Caruso).

Il rientro dell’Afrodite si deve anche al finanziamento di un milione e 700 mila euro concesso, per l’allestimento dell’esposizione, dal Ministero dei Beni culturali.

Per il trasferimento in Sicilia, dal Paul Getty Museum di Los Angeles dove si trova dal 1988, la scultura sarà smontata in tre parti. Dopo l’arrivo sarà custodita, grazie alla collaborazione del presidente dell’Assemblea regionale Francesco Cascio, nel Palazzo reale di Palermo, dove sarà possibile ammirarla anche se ancora smontata. Per non essere danneggiata sarà riassemblata solo quando arriverà nella sede definitiva, dopo il via libera della Provincia regionale di Enna e del Comune di Aidone.

La chiesa di San Domenico, assegnata alla Regione in comodato per 35 anni attraverso il Fec (Fondo edifici di culto), oltre all’Afrodite, ospiterà gli argenti di Morgantina e gli Acroliti.

L’assessore Armao chiederà a Giuliano Amato, quale presidente del comitato per le manifestazioni del 150° anniversario dell’Unita’ d’Italia, che il ritorno della Morgantina e la riapertura della villa del Casale siano inseriti tra i grandi eventi delle celebrazioni, e che per l’occasione sia invitato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

“Ad Enna sono già arrivati, restituiti dal Metropolitan Museum di New York, gli argenti di Morgantina, che – ha sottolineato Armao – hanno riscosso in Cina un grande successo ottenendo una visibilità mediatica internazionale. Dal 15 ottobre saranno esposti nel museo di Aidone(n.d.r.: come da accordi ogni tra quattro anni faranno la ‘spola’ tra Aidone ed il Metropolitan Museum di New York).

“Per la provincia di Enna – ha proseguito l’assessore – sarà un grande avvenimento turistico e culturale. Contemporaneamente, si potranno infatti ammirare l’Afrodite, gli Argenti e gli Acroliti e visitare anche la Villa del Casale incastonata nel suo Parco archeologico affidato alla guida di Guido Meli, lo stesso direttore dei lavori di restauro sulle cui capacità professionali confido”.

“Parco e villa rappresentano un unico sito restituito alla fruizione di turisti e appassionati. Un risultato è già ottenuto: la Villa è stata riaperta al pubblico ed è visitabile tutti i pomeriggi. Chiuderà – conclude Armao – il primo novembre per il completamento dei lavori di restauro e riaprirà la prossima primavera”.

                         

“L’esposizione al Palazzo dei Normanni di Palermo, dell’Afrodite o Venere, come è più conosciuta, di Morgantina, che arriva a gennaio dagli Usa, prima della collocazione definitiva ad Aidone, è sicuramente una decisione che accrescerà l’afflusso turistico verso la Sicilia”. Lo ha detto l’assessore al Turismo e allo Spettacolo della Regione Siciliana, Nino Strano. “Plaudo quindi all’assessore Gaetano Armao, con il quale collaboreremo – ha aggiunto Strano – perchè si crei una sinergia con gli operatori turistici, ai quali già alla Borsa internazionale del turismo di Milano dello scorso febbraio, abbiamo presentato l’iniziativa. Giunge a conclusione un percorso che lo scorso anno insieme all’allora assessore, ai Beni culturali, Lino Leanza, al presidente della provincia di Enna, Giuseppe Monaco e al rettore Salvo Andò, avevamo portato avanti, con la scelta della sede definitiva nella chiesa di San Domenico, ad Aidone”.

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Commento a caldo di Franca Ciantia:

Si sperava di aver capito male: si sono dati manforte gli Assessori regionali Strano ed Armao per far avverare quello che tutti avevano negato, e ancora negato da un anno a questa parte; ancora nelle orecchie i discorsi di Leanza, di Lombardo e dello stesso Strano all’inaugurazione degli Acroliti: la Venere tornerà in Aidone, senza il minimo dubbio!

Veri uomini di parola!

E invece si sta realizzando quello che avevano paventato Donatello, Miroddi e tutti quelli che siamo stati accusati di sfascismo, di spargere ansia ed allarmismo…

Cosa ha da dire ora il Sindaco dell”abbiamo tutto sotto controllo” e l’assessore Raccuglia che ha preso i nostri articoli come un affronto ed un ostacolo all’azione amministrativa?

Abbiamo lasciato lavorare i manovratori ed ecco il risultato!

Abbiamo cercato di convincerci che il tour degli Argenti potesse in qualche modo saziare l’ingordigia dei palermitani, non è stato così!

Il restauro di San Domenico, con i tempi biblici che richiederà (il bando il 15 c.m. e progetto esecutivo fine anno) è il pretesto perfetto!

Come ipotizzato negli articoli, quando si chiedeva a tutti di intraprendere un’azione efficace per preparare il Museo all’evento!

Ma nessuno di chi doveva sentire ha voluto in qualche modo prenderne le parti, nè i politici, nè le associazioni aidonesi, tutti convinti che chissà quali benefici verranno ad Aidone con l’apertura di San Domenico; una conseguenza sicura l’avrà: il declassamento del Museo che renderà vana la sua funzione portandolo alla chiusura.

Ma poi come si può immaginare di esporla a pezzi e dentro le casse di imballaggio al Palazzo reale? cosa andranno a vedere i palermitani e/o i siciliani?

Il fascino di quella statua è tutto nel movimento, nell’incedere solenne, in che modo potrà ammirarsi?

La esporranno nelle casse? Che tristezza e amarezza!

Siamo un vero popolo di scintini (Papa Leone II agli aidonesi: «scintini eritis in saecula saeculorum»), come tali stanno continuando a trattarci e questo probabilmente ci meritiamo!