Sicilia. Rifiuti: Cgil, rivedere tutto con i tempi necessari

Palermo – Un piano rifiuti non concordato con le parti sociali e’ un piano che parte male: lo sostiene la Cgil siciliana che, in una nota, sottolinea come “su una questione cosi’ delicata l’assenza di controllo democratico non puo’ che produrre guasti e malessere tra i cittadini, come dimostra- sottolinea il segretario regionale Michele Pagliaro- la vicenda della discarica di Assoro”. Nel documento della Cgil viene definito comunque “uno sbaglio” l’imposizione di termini cosi’ stringenti da parte del governo nazionale. “La Sicilia- sostiene la Cgil – visto anche il passato non ha bisogno di un piano qualunque, ma di un progetto trasparente che rispetti normative nazionali ed europee e che sia concordato con partneriato sociale e comunita’ locali”. “Quello che si puo’ fare subito- rileva Pagliaro- e’ accelerare con la raccolta differenziata. Sul resto occorre riaprire la discussione in tempi ragionevolmente brevi”. Detto questo la Cgil si dice “contraria” alla nuova fase di regime commissariale, stabilita dall’ordinanza CdM del 23 luglio 2010. “Di fatto si esautorano per questa via le competenze della Regione- sostiene il sindacato- in difformita’ dalla normativa vigente che prevede l’approvazione del piano dal Parlamento siciliano previa consultazione delle parti sociali. Si introduce inoltre- aggiunge- un’inaccettabile deroga all’ordinamento giuridico comunitario e nazionale su appalti servizi e forniture, con quello che puo’ conseguirne in termini di corruzione e infiltrazioni mafiose. Si consente, infine, la possibilita’ di derogare dalle previsioni edilizie e urbanistiche vigenti”. Insomma per la Cgil “il commissariamento non e’ che un’autorizzazione all’illegalita ’ e lo dimostra la fase commissariale tra il 1999 e il 2006 che porto’ a un piano incentrato esclusivamente sugli inceneritori, con mancanza di trasparenza nella procedura, ancor piu’ grave in un contesto soggetto alle infiltrazioni mafiose, dove convivono amministrazioni corrotte, criminalita’, cattiva politica e transitano ingenti flussi di denaro pubblico”. La Cgil, che da anni porta avanti una battaglia per una gestione dei rifiuti corretta, trasparente ed efficiente , annuncia sulla base di questi argomenti la ripresa della mobilitazione che, nella prima fase ha avuto l’obiettivo di annullare il progetto dei 4 mega inceneritori, ora invece quello di contrastare una gestione basata su emergenza e commissariamento per sostenere invece “l’applicazione di una ordinaria e corretta gestione del ciclo dei rifiuti, che la Regione ha approvato con la legge regionale 9 del 2010”.