Crisi a Regalbuto. Le ragioni di un “azzeramento”

Regalbuto. Le festività dei defunti per qualche giorno hanno avuto l’effetto di allentare le polemiche politiche nate subito dopo la presentazione della mozione di sfiducia all’assessore ing.Giuseppe Antonio Latora (nella foto), presentata dai consiglieri comunali Raspante, Maria Carmela Romano e Politi. Finite le feste si ricomincia a discutere sulla vicenda, la quale a memoria d’uomo non si riesce a ricordare un simile episodio. Ad ogni modo, la mozione è stata presentata e i gruppi si stanno preparando alla sera del prossimo consiglio comunale, dove presumibilmente sarà discussa la sfiducia. La situazione di crisi della amministrazione comunale, aggravata dalla mozione di sfiducia all’assessore al bilancio (spiegheremo in seguito la particolarità), ha rafforzato la convinzione che ciò che più volte era stato suggerito al sindaco sarebbe stata la strada giusta da intraprendere.
Azzerare la giunta comunale.
Presentarsi in consiglio comunale.
Cercare nuove alleanze, un nuovo programma e sopratutto costruire un progetto per la città.
Alleanza per l’Italia di Regalbuto, non chiede le dimissioni del primo cittadino. Sarebbe troppo facile farlo!
Al Sindaco viene chiesto di intraprendere la strada più difficile, quella più impegnativa, quella cioè dove è possibile sedersi ad un tavolo per discutere come affrontare i problemi reali del paese e sopratutto come affrontarli e con quali uomini. Oggi, dispiace dirlo, si ha l’impressione che il primo cittadino sia come ingessato. Costretto cioè da una serie di eventi a dover mantenere un atteggiamento di chiusura e sopratutto di preclusione verso orizzonti che vengono puntualmente bocciati dai suoi stessi alleati. E’ come se non si vuole prendere in esame un nuovo corso per paura di subire una “sconfitta” per cui si tende a frapporre ostacoli a soluzioni democratiche che vanno verso la direzione di un maggiore coinvolgimento delle espressioni politiche più uniformi che la nostra città esprime. Dalla crisi si torna indietro solamente se si ha un nuovo progetto e un nuovo programma e se ciò comporta il sacrificio di dover azzerare la giunta, non vuol dire tagliare la testa agli assessori, ma azzerare sul piano mentale una situazione che non porta ad alcuna prospettiva futura. Non è complicato.
Di contro il Sindaco potrà continuare sulla strada intrapresa con un monocolore in minoranza nel consiglio comunale. Allora Alleanza per l’Italia di Regalbuto si permette di chiedere a Punzi come farà se malauguratamente per lui il civico consesso votasse la sfiducia all’assessore al bilancio e poi questi deve presentarsi da sfiduciato per l’approvazione di un qualsiasi storno, o per l’approvazione dell’importante strumento politico economico della città. C’è stato un caso anni fa quando l’allora sindaco Vito Felici, si trovò a dover amministrare la città gli ultimi sei mesi con un monocolore DC. Il bilancio fu approvato dall’intero consiglio comunale ma fu dato nelle mani dell’opposizione, la quale pur non stravolgendolo del tutto, cambiò parti importanti.
Erano però altri tempi. Tempi cioè dove c’era l’avversario politico e non il nemico come oggi si interpreta chi non la pensa come l’altro. Erano tempi dove non si preparavano i dossier perchè la politica era intesa nella sua essenza più nobile proprio da uomini che non avevano studiato, che a volte non sapevano leggere e scrivere ma che avevano chiaro il concetto di amore per la propria città.