Piazza Armerina. La villa romana nella mappa dei siti più a rischio

Pochi giorni fa il crollo della casa dei gladiatori a Pompei, poi lo storico portale del 1450 a Gela. In tutta Italia sono molti i monumenti e i siti storici che rischiano di ‘frantumarsi’. Nell’intera penisola, per esempio, a Roma in pericolo c’è la Domus Aurea, in Sicilia la villa romana di Piazza Armerina, a Padova le terme romane di Montegrotto, la necropoli etrusca di Cerveteri, le torri di Bologna, la cupola del Brunelleschi, la villa reale di Monza.

Ma ecco una mappa di alcuni dei siti in pericolo del patrimonio artistico del nostro Paese:

– In Abruzzo ci sono Marruvium a San Benedetto dei Marsi, Alba Fucens, la villa romana di San Potito ad Ovindoli, il vicus romano Amplero a Collelongo
– In Calabria la storica strada che porta a Capo Colonna (e la falesia che sorregge la colonna dorica del tempio greco di Hera Lacinia), il Castello di Altomonte (Cs)
– In Campania l’anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere (Ce) secondo per grandezza soltanto al Colosseo, il Serapeo di Pozzuoli, la fattoria reale di Carditello (Ce), l’antico santuario di Hera Argiva alla foce del Sele, le grotte dell’Acqua a Bacoli (Na), Roscigno Vecchia (Sa)
– Nelle Marche la Domus Romana a Pesaro – In Emilia-Romagna: a Tavernelle Emilia (Bo) Villa Spalletti
– In Lazio a Roma il Palatino e le Mura Aureliane, nei pressi di Tivoli il mausoleo dei Plautii, l’area archeologia del Tuscolo, l’acquedotto Romano e Alessandrino
– In Toscana le cascine di Tavola di Lorenzo il Magnifico a Prato, le Gualchiere di Remole a Firenze, le mura della citta’ etrusca di Roselle
– In Umbria: a Terni la Cappella privata di Villa Palma
– In Sicilia: Capo Bianco (Ag), Piazza Stesicoro (Ct), Piazza Sett’Angeli (Pa), Megara Hyblaea e Palazzolo Acreide (Sr), l’antica Kamarina (un sito di oltre 2.500 anni di fondazione greca), la tonnara del ‘700 a Santa Panagia (Sr)
– In Piemonte: a Torino l’edificio razionalista della Manifattura tessile di Moncalieri, a Vercelli l’antico teatro dei Nobili, l’ex abbazia di San Benedetto, l’ex chiesa di Santo Stefano de Civitate, il Borgo di Leri Cavour, il Castello di San Martino e di San Lorenzo, il Castello Arborio di Gattinara, a Bra la Cappella di Santa Maria del Castello
– In Sardegna il faro di Olbia; – In Molise, in provincia di Campobasso, l’antica citta’ romana di Saepinum
– In Veneto a Padova le mura rinascimentali (lunghe 11 chilometri). E poi ancora, il castello di Cusago alle porte di Milano, l’antico porto di Traiano a Fiumicino, e la Cittadella di Ancona.
(fonte ANSA)

“Stiamo aggiornando la mappatura dei siti siciliani a rischio e al più presto vareremo gli interventi per restaurare e mettere in sicurezza i nostri beni culturali”. Lo ha detto l’assessore regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana, Sebastiano Missineo, che ha lanciato un piano per la tutela del patrimonio culturale della Sicilia. Il crollo del portale quattrocentesco del santuario di Maria Santissima d’Alemanna di Gela, per quanto la proprietà non sia della Regione – dice Missineo – è comunque un fatto grave. Sbaglia, però, chi paragona la Sicilia a Pompei La Soprintendenza di Caltanissetta ha già compiuto un sopralluogo e nei prossimi giorni potremo dire con certezza quali opere siano necessarie per riportare il sito nelle migliori condizioni. In ogni caso il nostro obiettivo è recuperare le risorse finanziarie per intervenire immediatamente, in tutta la Sicilia, la dove si presenta la necessità. Ma stiamo lavorando da poco più di un mese. Il centro di restauro sta fornendo il suo apporto attraverso la mappa del rischio, ma anche le Soprintendenze e i Parchi archeologici appena istituiti, stanno dando il proprio contributo per concludere il monitoraggio che ci consentirà di realizzare azioni mirate per preservare i nostri beni culturali. C’è però bisogno di uno sforzo economico non indifferente e per questo motivo voglio lanciare un appello alle forze politiche di ogni schieramento, ma anche ai soggetti privati che vogliono investire nella cultura, affinchè con il sostegno di tutti si possa varare un efficace piano di manutenzione straordinaria nonostante le difficoltà economiche in cui versa la Regione”.