Piazza Armerina. Parcheggi: PD su Ko giunta Nigrelli

Piazza Armerina. “La linea politica del PD sul NO al parcheggio in piazza Falcone e Borsellino – fa presente Ranieri Luca Ferrara -, è stata chiara e netta. Abbiamo voltato pagina rispetto ad un’amministrazione comunale che aveva trascinato il partito sull’orlo del baratro” così il segretario del PD Ranieri Ferrara rilancia a poche ore di distanza dal doppio k.o consiliare che ha messo al tappeto la giunta Nigrelli.
“C’è stato un dibattito politico trasparente, leale e aperto al confronto. I consiglieri del PD hanno votato, seguendo le indicazioni del partito ed il mutuo per il parcheggio di piazza Falcone e Borsellino è stato rinviato a migliori sorti. Ribadisco il sostegno forte ed orgoglioso ai consiglieri Centonze, Capizzi e Failla, che, senza tema di smentita, interpretano a pieno titolo la linea politica di questa segreteria e di questo partito. Prendo atto, con grande serenità e per il futuro, che in cinque (Lotario, Venezia, Adamo, Grillo e Monasteri) hanno ritenuto opportuno dissentire rispetto alla linea del partito”.
Sulle dichiarazioni del capogruppo Giuseppe Venezia e del sindaco Carmelo Nigrelli, il segretario del PD Ranieri Ferrara aggiunge: “ Mi pare evidente che Venezia interviene a nome proprio e non certo del partito. E’ allergico alla democrazia ed alla libertà d’opinione, dunque inconciliabile con la ragion d’essere del PD. Spero caldamente che il sindaco Nigrelli corregga il suo atteggiamento. Il piedistallo sul quale è avvinghiato, con il suo paralizzato programma elettorale, mi pare malfermo e traballante. Ha avuto la non facile capacità di dilapidare il patrimonio di consensi e di voti che gli abbiamo regalato. Deve decidere, ed in poco tempo, se stare nella grande casa del PD da proprietario o da affittuario. L’affittuario ha gli stessi diritti e doveri del proprietario ma può sempre essere sfrattato alla scadenza del contratto. Anche prima del tempo, se con il suo modo di fare e disfare ci si convinca che possa mandare in rovina l’immobile, favorendo il deprezzamento del suo valore di mercato”.