Piazza Armerina. Interventi dell’Assessore Grillo contro l’emarginazione

Piazza Armerina. E’ partito a Piazza Armerina, a cura del distretto socio-sanitario n. 24 il Piano di zona 2010/2011. Il distretto 24 racchiude i comuni di Piazza Armerina, Barrafranca, Pietraperzia e Aidone. Il progetto riguarda il servizio di educativa professionale territoriale. «L’intervento di educativa territoriale ha lo scopo di incidere sui fattori di rischio – afferma l’assessore ai servizi sociali Lina Grillo – e sui danni relativi all’emarginazione, alle situazioni di disagio e di difficoltà relazionale di minori, adolescenti e delle rispettive famiglie, compresi i portatori di handicap».
«Questo intervento crea le condizioni per produrre cambiamenti utili – continua – a un miglioramento dei rapporti interpersonali e ambientali, costituendo una sostanziale alternativa alle diverse forme di allontanamento dal nucleo familiare. Il suo scopo è fare leva sul riconoscimento delle potenzialità dei minori e dei diversi sistemi, agenzie che interagiscono fra loro nell’iter evolutivo, famiglia, scuola gruppo dei pari mirando a restituire a ciascuno le proprie competenze per la risoluzione del problema. L’intervento di educativa territoriale si coordina e interagisce con gli altri servizi presenti sul territorio, in particolare con il Centro diurno e la Comunità alloggio, attraverso la mediazione del Servizio sociale di competenza».
Gli obiettivi generali sono: sostenere e accompagnare il minore nel percorso di crescita; sostenere e promuovere la relazione genitori/figli; Facilitare la comunicazione e la relazione all’interno della famiglia; facilitare la responsabilitazione delle figure genitoriali; favorire l’autonomia e l’autostima e infine promuovere la messa in rete del servizio affinché possano essere individuati percorsi e risorse di supporto alla famiglia. Gli obiettivi operativi sono: ampliare la fruizione del servizio a fasce di età diverse rispetto a quelle in atto previste; avviare processi di deistituzionalizzazione, sostenendo la famiglia nel ruolo educativo, offrendo un modello al minore e favorendo l’attivazione o la riattivazione delle reti primarie; potenziare processi di contrasto alla dispersione scolastica in particolare nella fascia di età compresa fra gli 11 e i 15 anni in intesa con le attività avviate dalle istituzioni scolastiche e con gli altri progetti socio/educativi; implementare la partecipazione del minore alla vita sociale attraverso l’accompagnamento educativo alla scoperta della «città positiva» dove è possibile conoscere ed utilizzare risorse utili alla propria crescita.
Piero Cancarè