Troina: Anno nuovo, problemi vecchi

Troina. Anno nuovo, problemi vecchi. Sono tanti i problemi che il 2010 lascia in eredità al 2011. Uno di questi è l’annosa questione della viabilità. Tutta la rete delle strade provinciali e statali dell’ennese è in uno stato talmente disastroso, che al visitatore di passaggio evoca scenari da paese martoriato dai bombardamenti. La strada provinciale Troina-Agira, in particolare nel tratto Gagliano—Agira, dopo il ponte sul fiume Salso, sembra un percorso fatto apposta per quegli ardimentosi ai quali piace esercitarsi in attività di sopravvivenza. A suo confronto, sembra una buona strada la statale 575 Troina- Ponte Maccarrone, che pure per molti mesi, nel 2010, è stata chiusa al transito perché un vasto movimento franoso, a febbraio delle scorso anno, ne ha letteralmente inghiottito alcuni tratti. Anche se non ci ha ancora messo mano per riparare i danni provocati dalla frana, l’Anas ha riaperto al transito la 575 consentendo il passaggio delle auto dalle ore 7 di mattina alle ore 20 di sera. Il 22 settembre si sono svolte le due gare per appaltarne i lavori, che sono divisi in due tronconi: dal km 0 al km 18 e dal km 18 al km 32,700. Ammonta a circa 2 milioni di euro l’importo complessivo dei lavori, che consistono nello sfangamento del piano viabile, consolidamento delle pendici, pulizia delle opere di smaltimento idraulico, riparazione localizzata degli strati di conglomerato bituminoso della pavimentazione stradale. E’ di 1 milione di euro l’importo di ciascun troncone di lavori. Una di queste due gare è stata aggiudicata definitivamente, mentre per l’altra si parla ancora di aggiudicazione provvisoria. L’inizio di questi lavori era previsto per novembre 2010. Siamo già a gennaio 2011, ma questi tanto attesi lavori non sono ancora iniziati. Su tale ritardo influisce il debole potere di pressione che i soggetti istituzionali e della società civile di questo territorio esprimono. E pensare che i 32 km e 700 metri di questa strada sono di grande importanza per Troina, Cerami e Capizzi perché costituiscono, per i troinesi, i capitini ed i ceramesi, il percorso più breve per raggiungere Catania. Anche se fanno parte delle province di Enna e Messina, questi 3 Comuni nebroidei ruotano prevalentemente attorno a Catania per quanto riguarda l’istruzione, la sanità e l’economia.


Silvano Privitera