Catenanuova. Opinone pubblica esprime solidarietà all’ex assessore Mazzaglia esonerato dal Sindaco

Catenanuova. Una strategia per risparmiare denaro pubblico oppure il rispetto di un accordo pregresso fra il sindaco, l’assessore Carmelo Mazzaglia (nella foto) ed un ipotetico sostituto che alla scadenza dei due anni e mezzo di mandato (elezioni giugno 2008) lo avrebbe sostituito fino alle nuove elezioni del 2013. Alle dimissioni dei sei assessori, richieste e ratificate dal sindaco, dopo tre giorni, ha fatto seguito il reintegro di cinque assessori ad esclusione del Mazzaglia e questo ha mobilitato l’opinione pubblica e le forze politiche nel manifestare solidarietà verso l’uscente, che, a detta di tanti, s’era impegnato in maniera incisiva.
Sulla vicenda il sindaco ha commentato: “Si è trattato di un turn-over programmato, ma ulteriori sviluppi potranno verificarsi nei prossimi mesi, quando si farà il punto sui programmi e sulla progettualità futura, ma c’è anche oggi l’esigenza di un risparmio che passa attraverso una revisione economica sui responsabili dei vari servizi”. Di diverso avviso e più cruda l’analisi fatta in un documento dalla locale direzione della sezione UDC Casini di Catenanuova, che scrive: “Consumata una farsa dal sindaco che prima certifica il fallimento suo e della giunta, azzerandola,causa mancata coesione e sinergia nell’impegno individuale degli assessori e poi riconfermandola, lasciando fuori il solo Mazzaglia, come se fosse l’origine di tutti i mali amministrativi, ma col pretesto di un risparmio forzato dovuto al ridimensionamento dei conferimenti di Stato e Regione, come se, il primo cittadino, non fosse avvezzo a dissipare le misere risorse che dispone il comune. Tutto ciò mentre la comunità soffre l’assenza di un consiglio comunale, con degli amministratori che si ostinano a governare pensando di non trovare ostacoli sul cammino, ma oggi l’amministrazione ha dimostrato di essere “un barchetta senza nocchiere in balìa delle correnti!”, un peso morto a carico della collettività incapace di programmare un solo progetto di crescita. Allo stato attuale l’unico modo per rendersi utili alla collettività e quello di tornarsene a casa e indire nuove elezioni”.
Carmelo Di Marco