Aidone. Demolizione inferriata a S. Maria la Cava: Critiche ‘Area Destra’

Aidone. Critiche per i lavori in atto presso la chiesa di santa Maria La Cava – santuario San Filippo Apostolo – che hanno portato allo smantellamento dell’inferriata che delimitava l’accesso alla chiesa e che non verrà più ricollocata. A prendere posizione è Area Destra, che, col suo esponente Filippo Rosella, così afferma: “Giorno dopo giorno assistiamo sconcertati allo scempio riservato a quello che resta dei nostri beni artistici cioè il santuario di S. Maria La Cava, una bruttura progettuale confortata anche dal parere favorevole della sovrintendenza ai Beni culturali di Enna, che non tiene conto della memoria ed identità di una cittadinanza. Non è possibile che si venga demolita in modo indecoroso una splendida ringhiera opera a suo tempo della migliore maestranza artigianale fabbro ferraia di Aidone, nulla togliendo che tale opera per l’età che ha, dovrebbe anche essere annoverata tra i beni di pregio artistico”.
Rosella evidenzia come in più occasioni la Sovrintendenza ha espresso “irriguardosi pareri su particolari recuperi di monumenti artistici o su questioni ambientali, non ultimo il parere favorevole sull’ex parco eolico”. E rivolto al parroco di S. Maria La Cava, sottolinea: “Se è vero che queste ringhiere sono un impaccio per la chiesa moderna, certamente lo saranno anche le grate indecorose che coprono gli splendidi archi in pietra bianca della torre Adelasia facendola assomigliare ad un carcere borbonico e certamente lo sarà anche quel brutto cupolino in policarbonato posto in bella vista dalla piazza principale di Aidone”.
“È più grave – aggiunge Rosella – il disinteresse per i beni artistici da parte del comune di Aidone, il quale oltre ad essere stato informato sulle modifiche architettoniche da apportare al santuario non si è fatto motivare le modifiche apportate, certamente gli amministratori non possono sempre cavarsela con fare manzoniano, giustificando, sempre e comunque, le decisione o i pareri della Sovrintendenza”. E conclude: “Non serve a niente istituire comitati scientifici di comodo per il rientro della Venere, quando poi si continua in maniera sistematica ad ignorare lo scempio in danno dei nostri beni artistici, culturali e ambientali. Sicuramente è una situazione non tollerabile perché gli stessi beni adeguatamente tutelati devono essere i cardini di un vero rilancio turistico, la sola visione semplicistica di uno sviluppo legata esclusivamente al rientro Venere non porterà verosimilmente nessun sostegno alla nostra debolissima economia”.
Angela Rita Palermo