Aidone: Visione di Padre Pio. Devozione o suggestione?

Aidone. Questi ultimi anni sono connotati da tanti eventi positivi e negativi che si incrociano e si sovrappongono, portando il “nostro paesello” all’attenzione dei media e creando uno stato di leggera euforia che in qualche modo non gli permette di tornare nel letargico torpore di sempre.
Tra i problematici rientri delle dee dall’America, gli arresti più o meno eclatanti che disegnano un paese dinamico ed efficiente in quelle attività che di cui non possiamo vantarci e a cui preferiremmo non assistere, si è infilato anche il “miracolo”.
Ormai da un mese e mezzo, pochi giorni prima di Natale, in un normalissimo appartamento, i signori Russo vivono un evento che ha sconvolto la loro tranquilla vita domestica, la routine di tutti i giorni: su una porta interna è apparsa una macchia che ha preso le sembianze di padre Pio, il Santo molto amato e venerato dalla padrona di casa, la signora Vilma. Non si può definire un effetto di suggestione perché la maggior parte delle persone venute, scettiche, agnostiche o credenti, l’hanno visto, e sono in tantissimi perché la voce si è sparsa anche fuori città e la sua casa è divenuta meta di un pellegrinaggio ininterrotto.
La porta della stanzetta dei figli, illuminata dalla normale lampada a centro soffitto, svela, nella parte alta, una macchia luminosa in cui sono riconoscibili i tratti con cui comunemente è raffigurato il santo di Petralcina. Opera di suggestione o il solito effetto ottico, come quello indotto dalle nuvole o dalla siluette delle rocce? Quella che è certa è la fede della signora, che intrattiene con il Santo un rapporto molto intimo, come capita a molti devoti di San Pio, che lo ritiene autore delle molte grazie che la sua famiglia avrebbe ricevuto con la propria preghiera costante ed ostinata; con i tempi che corrono, il vero miracolo è che lei abbia spalancato la sua casa a estranei e sconosciuti di tutte le risme, con i quali è felice di potere condividere questa esperienza di fede; che accetti tutto con calma sovrana ed entusiasmo religioso, tanto da ritenersi non infastidita ma, caso mai, benedetta e gratificata.
Tra i visitatori, c’è chi si accosta per fede e rimane appagato dall’esperienza, c’è chi è semplicemente spinto dalla curiosità ma ne rimane ugualmente affascinato, c’è chi resta deluso perché non riesce a vedere, e, naturalmente, c’è anche chi, pur spinto dalla curiosità, resta indisponibile a lasciarsi coinvolgere.
È indubitabile, però, che ancora una volta sembra che padre Pio abbia colpito nel segno; in un epoca che sembra avere perso il senso del sacro, questo santo continua ad essere venerato in tutti gli angoli d’Italia con il sostegno della chiesa ma spesso anche nonostante la chiesa ufficiale; semplici fedeli continuano farsi promotori per costruirgli e dedicargli statue, i luoghi della sua venerazione non conoscono pausa o interruzione nel flusso costante di pellegrini; centinaia di persone, come la signora Vilma, sua devota da più di vent’anni e che pure non è mai andata nei luoghi di padre Pio, costantemente fanno esperienza della sua presenza accanto a loro e si abbandonano con fiducia nelle sue braccia.
Per tutti gli altri forse vale parafrasare la famosa massima shakesperiana: ci sono più cose in cielo e in terra di quanto ne possa sognare il pensiero dell’uomo.

Franca Ciantia