Troina sono 9.704 i residenti, i giovani 1.324 e 2.186 gli anziani

Troina. Non c’è più tempo da perdere nel riconoscere e soprattutto nell’adeguarsi all’enormità della sfida di oggi e di domani che l’invecchiamento della popolazione troinese pone. E’ questa la sollecitazione scaturita dal forum svoltosi sabato sera nell’aula magna dell’Iiss Ettore Majorana promosso dal Comitato Cittadino in collaborazione con la comunità alloggio Villa Rossella e le tre cooperative Keramos, SOS Assistance e Socio-Sanitaria Aurora, che gestiscono i servizi residenziali e di assistenza domiciliare agli anziani. Per aver un’idea della dimensione del problema, bastano alcuni indici demografici elaborati sulla base dei dati relativi alla popolazione al 1° gennaio 2011. Sono 9.704 i troinesi residenti in paese di cui: 1.324 di età compresa da 0 a 14 anni; quelli in età da lavoro ad 15 a 64 anni sono 6.194; gli anziani con più di 65 anni sono 2.186 di cui 750 hanno superato gli 80 anni. L’età media dei troinesi è di 44 anni. A fronte di una questione anziana di queste dimensioni, ci sono due comunità alloggio per 24 anziani, 1 casa albergo per 14 anziani ed un servizio di assistenza domiciliare per 35 anziani. Per il resto le famiglie fanno quello che possono avvalendosi dell’aiuto di badanti, di cui non si conosce il numero preciso. Delle 65 donne dei 101 di stranieri, soprattutto romeni, si sa che sono in gran parte badanti di anziani. Introducendo il forum, Luigi Bottitta ha detto che per affrontare questa sfida demografica occorrono degli sforzi deliberati, concertati e prolungati. Giacomo Plumari, assessore alle politiche sociali, ha parlato degli interventi del Comune a favore degli anziani in termini di assistenza economica, di aiuto per disbrigo faccende e di ricovero presso case di riposo con retta a carico del bilancio comunale. Eusebio Schillaci ha sostenuto che non si può affrontare una tale sfida in termini economici perché il problema è quello di superare una concezione egoistica della vita che vede nell’anziano un problema e non una risorsa. Per Carmelo Bonanno, quello che è mancato fino ad ora è la programmazione nell’affrontare questa sfida. Rosella Scavone ha affermato che la sfida si affronta agendo sulla famiglia e sui servizi residenziali e domiciliari. Salvatore Cutuli ha sollecitato un intervento più incisivo delle istituzioni a sostegno degli anziani non autosufficienti. Toni Di Bella ha richiamato l’attenzione sul fatto che i servizi per gli anziani hanno un costo economico. Per Marinella Pacino, è necessario l’integrazione del pubblico e del privato sociale. Pietro Patanè ha raccontato infine la sua esperienza personale di assistenza dell’anziana madre non autosufficiente, sottolineando l’impegno eccezionale che richiede alla famiglia l’assistenza 24 ore su 24 di un anziano costretto stare a letto. Il paese non ha ancora l’esatta percezione delle dimensioni della questione anziana. Forse perché il rapido processo invecchiamento della sua popolazione, nell’ultimo ventennio, è stato più rapido rispetto alla sua capacità di metabolizzarlo e di adattarsi con successo adesso. Il fatto è che la vecchia appartiene a quella categoria degli “irrealizzabili” di cui parlava Sarte. Il nostro inconscio ignora la vecchiaia. Manteniamo l’illusione di un’eterna giovinezza. Quando svanirà quest’illusione, ne risulterà per il paese un trauma. Tra gli irrealizzabili, il processo inedito, incisivo ed irreversibile della sua popolazione è quello che il paese di Troina, in tutte le sue espressioni, sarà indotto a realizzare nella maniera più pressante, ed è quello che incosciamente o consciamente di più gli ripugna di assumere.

Silvano Privitera