Catenanuova. Cerimonia in ricordo di Giuseppe Scravaglieri della Polizia di Stato, ucciso dalle BR il 14 febbraio 87

Catenanuova. Nella chiesetta del cimitero, stamattina, cerimonia commemorativa per Giuseppe Scravaglieri, il giovane poliziotto 23enne di Catenanuova ucciso nel 1987, a Roma, dalle Brigate Rosse durante l’assalto a un furgone postale portavalori. Cerimonia sobria ma toccante per ricordare quel giovane che rappresenta la storia catenanuovese e la lotta all’illegalità delle forze dell’ordine rappresentate oggi da diverse presenze istituzionali che hanno dato, con il loro intervento, lo stimolo ai tanti studenti presenti per credere in un futuro migliore.

Nell’occasione sulla lapide del poliziotto, sono state deposte corone di alloro del Comune e della Questura di Enna. Nell’intervento d’apertura, preceduto da un ricordo del poliziotto da parte del baby sindaco del comprensivo “Fermi” di Catenanuova, Marta Sinatra, il sindaco Biondi ha ricordato la figura di Scravaglieri ed il tributo che le massime autorità dello Stato con la loro presenza, con cadenza annuale oramai da 24 anni, gli riservano. A seguire, interventi apprezzati del Viceprefetto vicario di Enna, Salvatore Caccamo, del Questore di Enna Salvatore Patanè e poi tante rappresentanze ufficiali, con il comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri, Baldassare Daidone, del dirigente della Sezione provinciale della Polizia stradale ennese, Fabio D’Amore, del commissario capo della questura di Enna, Giada Giovanna Pecoraro, del comandante locale stazione carabinieri Giuseppe La Mastra, del distaccamento della locale Polstrada, Francesco Mondo, della Polizia municipale, Gaetano Indelicato. Alla cerimonia presenti i familiari del poliziotto ucciso. Nel messaggio posto in evidenza da tutti i presenti, la necessità di coniugare, scuola-famiglia-istituzione, in un progetto comune che è quello di creare sempre nuove occasioni per educare i nostri giovani, che saranno il futuro delle nuove generazioni, verso la legalità ed in questo obiettivo è importante ricordare non solo Scravaglieri, ma anche quelli che hanno immolato la propria vita per lo Stato e per creare i presupposti di un futuro migliore.


Carmelo Di Marco