Seminario sull’aborto del gruppo “Giovani con l’Oasi” di Troina

Troina. Si è tenuto nella sala Pio Giardina dell’Oasi Maria SS di via Conte Ruggero, il seminario sull’aborto “Custodi o padroni della vita?” organizzato dal Gruppo “Giovani con l’Oasi”. Tra i partecipanti c’erano anche persone adulte, ma in maggioranza erano giovani, e soprattutto ragazze, che hanno seguito con grande attenzione la relazione con la qual la dr Rosa Cento, medico ginecologo, ha fornito molti spunti di riflessione, che sono stati approfonditi nel corso della discussione che ne è seguita. La dr Cento è responsabile dell’unità operativa semplice di fisiopatologia della riproduzione dell’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) dell’Oasi Maria SS. L’interrogativo “Custodi o padroni della vita?”, che titola il seminario sull’aborto, per il credente la risposta è scontata: non siamo padroni della vita, che è un dono di Dio, ma custodi. Usando un linguaggio pacato e facendo vedere delle slide con delle immagini sui primi attimi della vita, la dr Cento, che è una credente cristiana, ha spiegato che la vita di un essere umano inizia fin dal suo concepimento, nel momento in cui lo spermatozoo penetra nell’ovulo dando vita all’embrione. “L’embrione non è un semplice ammasso di cellule, che si moltiplicano ma è l’inizio della vita di un nuovo essere umano”, ha detto la dr. Cento. L’aborto è la soppressione di una vita nella sua fase iniziale. Questo convincimento spiega perché i credenti sono contrari all’aborto, che non è solo quello chirurgico, come ha spiegato la dr Cento. Anche la spirale, la pillola del giorno dopo e la pillola del mese dopo, la RU 486, sono degli strumenti che provocano l’aborto nelle donne che ne fanno uso. “Sono catalogati come metodi contraccettivi meccanici, la spirale, e chimici, la pillola, ma di fatto sono dei metodi abortivi perché impediscono all’embrione di annidarsi nell’utero materno”, ha detto la dr. Cento. Dopo la relazione della dr. Cento, si è sviluppata un’interessante discussione su questo tema dell’aborto, che presenta molti aspetti. Alcuni hanno raccontato casi di donne che, pur essendo state tentate di interrompere la gravidanza, l’hanno portata a termine. C’è stato chi ha posto il problema di definire in maniera inequivocabile l’inizio e la fine della vita. Un’altra, pur dichiarandosi contraria all’aborto in linea di principio, ha parlato delle donne vittime di violenza sessuale, che vi ricorrono. Di temi cosi sensibili dal punto vista etico e religioso, se ne è parlato con rispetto delle donne che ricorrono all’aborto.

Silvano Privitera