Piazza Armerina. Comitato quartiere Monte chiede mercatino ortofrutticolo in piazza Castello

Piazza Armerina. Il Comitato del quartiere Monte chiede istituzione di un mercatino ortofrutticolo in piazza Castello – piano Carcere per alcuni giorni la settimana. La richiesta non è nuova ma oggi viene ufficializzata, attraverso una nota scritta, inviata al presidente del Consiglio Comunale Calogero Centonze, al sindaco Carmelo Nigrelli e all’assessore al Commercio Ribilotta.
“L’obiettivo – dice il presidente del Comitato quartiere Monte Rausa – è quello di potere ricreare un punto d’incontro per i residenti del quartiere e per tutta quella popolazione anziana impossibilitata a recarsi in piazza Falcone e Borsellino”. Il presidente del Comitato del quartiere Monte rileva anche i seguiti economici positivi che l’intero quartiere riceverebbe sé la richiesta dell’istituzione di un mercatino ortofrutticolo nel cuore del centro storico della città andasse in porto: “L’individuazione di un mercatino ortofrutticolo in piazza Castello – piano Carcere, già animato dalla presenza di diversi bar, ristoranti e pizzerie oltre ad attività artigianali e bed and breakfast, consentirebbe ai tanti turisti che sono soliti percorrere le “romantiche” vie del centro storico, di soffermarsi nella piazza Castello attratti dai colori, dagli odori dei prodotti tipici siciliani come la frutta, la verdura e fiori”.
Sono passati circa vent’anni da quanto il quartiere più antico della Città è stato privato del mercatino ortofrutticolo che, per decenni, animava la piazza Santa Rosalia. E sé da un lato gli interventi eseguiti su quella piazza hanno restituito dignità a quell’area, con la ristrutturazione del Palazzo che un tempo fu sede di Pretura, sull’altro versante, nel corso degli ultimi ventanni, è stato fatto poco o quasi nulla per il centro storico della Città e per compensare la perdita di attività commerciali presenti nel quartiere Monte fin dai lontani anni ’20. Il trasferimento dell’Ospedale Chiello e dell’Azienda Soggiorno e Turismo, la soppressione della Pretura, hanno contribuito a demolire un tessuto sociale inducendo un sostanziale mutamento delle abitudini dei cittadini come, ad esempio, l’uso sfrenato dell’automobile utilizzata anche per recarsi a fare la spesa. Per contro il Centro Commerciale Naturale, di recente istituzione, non sembra, a oggi, che sia stato utile per la riqualificazione del centro storico e quello che è più grave non ha prodotto ancora nessuna barriera di difesa delle piccole e medie imprese, esistenti ancora nel cuore del centro storico della Città, contro le grandi catene commerciali che monopolizzano i mercati e anche le scelte della politica.

Guglielmo Bongiovanni