Circolo Legalità & Sviluppo Piazza Armerina: Binomio vincente modello Caltanissetta

“Il modello Caltanissetta è l’esempio concreto del binomio vincente Legalità e Sviluppo.L’unione vera degli imprenditori, dei sindacati, delle forze dell’ordine, degli enti locali, delle istituzioni pubbliche, per il riscatto del territorio siciliano è un fatto storico. Un modello innovativo che credo fermamente vada esportato anche nella nostra provincia, purtroppo molto indietro in questo percorso”. A dichiararlo Ranieri Ferrara, imprenditore piazzese, coordinatore del circolo Legalità & Sviluppo della città dei mosaici, officina culturale e politica espressione del senatore Giuseppe Lumia e dell’eurodeputato Rosario Crocetta.
Circa cinquanta gli esponenti del circolo piazzese che hanno partecipato all’iniziativa di Caltanissetta, sfilando fianco a fianco con i leader confindustriali siciliani, da Ivan Lo Bello a Marco Venturi ed Antonello Montante, con il segretario regionale del PD Giuseppe Lupo, con i vertici delle associazioni sindacali siciliane.
“Abbiamo ricevuto consensi e plausi per la nostra attività sul territorio ennese, continua ancora Ranieri Ferrara, e siamo determinati ad intraprendere sul nostro territorio, partendo da Piazza Armerina, l’esperienza che Confindustria Caltanissetta porta avanti dal 2005, con coraggio e forza d’animo, mettendo in primo piano l’attenzione per il rispetto delle norme e della giustizia. Vogliamo che anche da noi nasca la consapevolezza di un nuovo modo di fare impresa ed offrire posti di lavoro, lottando contro l’inquinamento e la distorsione dei mercati, ad opera di imprese che operano in regime di concorrenza sleale , con frequenti violazioni ed elusioni di norme di legge. Il nostro circolo continuerà nella propria missione di alzare a dismisura l’asticella della legalità nell’ennese, per diffondere la consapevolezza che livelli più alti di legalità e sicurezza sostengono gli imprenditori ed i cittadini ed aiutano uno sviluppo virtuoso dell’economia. Livelli più bassi invece generano maggiori costi per tutti, dai semplici cittadini agli operatori economici, con l’alterazione della libera concorrenza, con la violazione delle pari opportunità nella domanda/offerta di lavoro e con la mancata opportunità di usufruire liberamente del proprio territorio nello spazio e nel tempo“.