Piazza Armerina. Consiglio comunale su ospedale, contestato il DG dell’ASP Nicola Baldari

Piazza Armerina. Contestato dal pubblico attaccato dai consiglieri comunali del centro destra e centro sinistra il dirigente generale dell’Asp Nicola Baldari. Votato dal consiglio comunale un ordine del giorno con il quale si chiede il ricorso al Tar contro il provvedimento di chiusura del reparto di Ostetricia del Chiello di Piazza Armerina. La protesta continua e la Città si mobilita per il primo Aprile giorno della manifestazione di protesta indetta dai Comitati di quartiere.
Contestato a più riprese dal pubblico e attaccato dai consiglieri comunali il Dirigente Generale dell’Asp Nicola Baldari ritenuto il responsabile della chiusura, con un ordine di servizio, del reparto di Ginecologia e Ostetricia del Chiello di Piazza Armerina. A nulla sono valse le rassicurazione del manager della sanità ennese. Il consiglio comunale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno con il quale si chiede, all’amministrazione Nigrelli, di produrre un ricorso in via giurisdizionale, presso il Tar di Catania, contro il provvedimento di chiusura del reparto di Ostetricia dell’Ospedale Chiello ritenuto illegittimo nella forma e nella sostanza. Sul versante politico l’ordine del giorno, approvato all’unanimità dai consiglieri comunali, fa appello ai deputati della provincia di Enna, Elio Galvagno, Eduardo Leanza e Paolo Colianni, presenti in aula, di produrre tutte quelle iniziative politiche per il ripristino e la piena funzionalità della Ginecologia e Ostetricia del nosocomio piazzese. La protesta continuerà il primo aprile quando è stata indetta una manifestazione pubblica di protesta che coinvolgerà tutta la città, l’amministrazione e il Consiglio comunale. Una seduta vibrante a tratti tesa che ha costretto Polizia e Carabinieri a intervenire per calmare il pubblico che ha interrotto numerose volte il normale svolgimento della seduta lanciando accuse al general manager dell’Asp Nicola Baladari. “Il documento che abbiamo votato all’unanimità è chiaro e senza mezzi termini – commenta a fine seduta il consigliere del Pdl Carmelo Gagliano – tutta la città e la classe politica piazzese è unita in difesa dell’Ospedale e del diritto alla salute tutelato dalla Costituzione Italiana. Il provvedimento emanata da Baldari di chiusura del reparto di Ginecologia è illegittimo e ne chiediamo la revoca”. Anche il consigliere del Pd Eduardo Lotario considera la rifunzionalizzazione dell’Ospedale piazzese “la morte del Chiello che sarebbe ridotto – dice Lotario – a un Poliambulatorio. Continuiamo la protesta e chiediamo la riapertura del reparto di Ostetricia dove negli ultimi trent’anni non è morto mai nessuno”. Il capogruppo dell’Mpa Michelangelo Trebastoni denuncia la illegittimità del provvedimento di chiusura del punto nascite di Piazza Armerina: “il provvedimento del Dirigente Generale dell’ASP di Enna è illegittimo perché non supportato da alcun decreto o circolare dell’Assessore Regionale alla Salute quindi che si faccia ricorso al Tar”. Sotto accusa la legge di riordino della sanità che a detta dei consiglieri comunali penalizzerebbe pesantemente il comparto sanitario della provincia di Enna. A nulla sono valse le rassicurazioni del Dirigente Generale dell’Asp Nicola Baldari che ha tentato più volte di assicurare l’aula con la promessa che “nessuno sta pensando di dismettere l’Ospedale Chiello di Piazza Armerina”. Ma, quando il manager Baldari ha riconfermato la chiusura del reparto di Ostetricia le proteste del pubblico si sono fatte più rumorose tanta da costringere le forze dell’ordine da intervenire più volte per assicurare il normale svolgimento della seduta. Il documento votato dall’aula ha avuto l’approvazione dei Comuni di Aidone, Barrafranca, Valguarnera che più volte hanno manifestato la solidarietà alla città dei mosaici.