Venere: onore al merito! Il contributo dell’Archeolclub Aidone-Morgantina

Aidone. Un’aforisma di John Keats recita che la vittoria ha moltissimi padri mentre la sconfitta è generalmente orfana. Nella lunghissima e travagliata vicenda della Venere di Morgantina la felice risoluzione ha spinto molti a prendersene i meriti e gli onori, lasciando nell’ombra quanti hanno lottato, anche quando pochissimi credevano possibile il solo pensarlo. L’articolo di Rino Caltagirone (http://www.vivienna.it/2011/03/04/la-scintilla-che-ha-cagionato-quellincendio-che-riporta-in-italia-la-venere-di-morgantina/ ) ci ha raccontato come dai banchi della scuola media Filippo Cordova fosse scoccata la prima “scintilla”, dalla pervicacia di un gruppo di ragazzini, guidati dalla professoressa Lilia Raffiotta, che chiedevano ingenuamente la restituzione degli Acroliti al miliardario Templessman.

Io voglio soffermarmi sul ruolo giocato dall’Archeolclub di Aidone e sulla sua battaglia per la restituzione della Venere. La piccola pattuglia di soci della sezione aidonese, sotto la presidenza della dottoressa Maria Calcagno, nel 2006,  fu capace di coinvolgere nella battaglia anche il club a livello nazionale.

L’Archeoclub d’Italia, sposando convintamente la causa della necessità del rientro della Venere nel luogo da cui era stata trafugata,  dedicò il 2007, l’anno in cui il sodalizio festeggiava i suoi 35 anni di vita,  al ritorno della Venere di Morgantina da Malibù. La Venere diventò il simbolo delle opere trafugate e illegalmente portate nei musei esteri. La sede di Aidone,  il 25 aprile, fu invitata a Roma al Salone Margherira, dove si celebrava l’anniversario; sul palco del teatro troneggiava una gigantografia della statua della dea  e del Teatro di Morgantina. In presenza di tutte le sedi italiane fu data la parola ai rappresentanti aidonesi:  erano presenti, oltre a Maria Calcagno, l’assessore Salvatore Rinaldo e la soprintendente  di Enna Beatrice Basile.

Fu lanciato l’appello perché si  parlasse della Venere in ogni sede e si facesse una raccolta di firme a supporto dell’azione isolata del Ministro Francesco Rutelli  che da qualche mese lavorava senza successo alla restituzione della statua. (Un inciso d’obbligo. Erano altri tempi quelli in cui dei ministri, prima Buttiglione e poi soprattutto Rutelli, accogliendo la pressante richiesta delle comunità locali, si spendevano per portare  avanti una causa fino a quel momento ritenuta di impossibile soluzione e avviando quel processo che ha riportato in Italia dall’estero centinaia di opere trafugate! Altra tempra di ministro quello attuale che è molto preoccupato di rendere fruibili a tutti i capolavori; ma non ci dice dove e come.  Magari li vorrebbe itineranti –riusciamo ad immaginare la Venere o i Bronzi di Riace in giro per l’Italia?- oppure in qualche città facilmente raggiungibile da tutti: dove? Laddove, dovendo affluire tutti i traffici e i commerci, le strade sono larghe e comode? Leggasi Milano? Venezia? Roma? Tutto il resto è periferia difficilmente raggiungibile! Se Reggio Calabria, che è capoluoglo di regione non si merita i Bronzi, immaginiamo il paesino nel buco del buco della Sicilia! Per una volta ho benedetto l’autonomia siciliana, altrimenti inutile, che permette alla statua trafugata da Morgantina a ritornare a Morgantina, insieme a tutte le altre cose portate via e ritravate!)

L’allora vice presidente dell’Archeolclub d’Italia Giuseppe Bruno, fece circolare per tutte le sedi sparse sul territorio italiano un pieghevole in cui si illustrava la storia del prezioso reperto e si invitava tutti a sottoscrivere la petizione. Così la questione fu portata alla conoscenza dell’Italia intera e della stampa nazionale.

La sezione dell’Archeoclub Aidone-Morgantina era stata  protagonista anche nella storica giornata della manifestazione “Tutti in piazza per la Venere” che si era tenuta in Aidone il 17 dicembre 2006.  Per spingere l’America a prendere posizione circa le restituzioni e attirare l’attenzione dei media nazionali ed internazionali, l’Assessorato regionale ai Beni culturali, il Comune di Aidone, la provincia regionale di Enna, avevano promosso la manifestazione che vide anche il consenso del ministro Rutelli, la partecipazione della Commissione Antimafia, del FAI, del WWF, di Legambiente, e ricevette perfino un importante messaggio dell’ambasciatore americano Spogli.

In quell’occasione fu coinvolto un innamorato pazzo della Venere di Morgantina, il fotografo Rino Baeli, da Messina, tra i primi a fotografare a Malibù la statua della dea e a farne una mostra, nel 2004, a Palermo e a Messina e  a pubblicizzare Aidone, Morgantina e i reperti trafugati  attraverso un pieghevole. Realizzò pure una gigantografia che portava in giro per tutta la Sicilia;  in occasione della manifestazione del 17 dicembre, partendo da Messina in direzione di Aidone, con la gigantografia ancorata alla sua macchina, attraversò tutti i paesi  fermandosi nelle piazze e nelle sedi dell’Archeoclub e raccogliendo le firme sulla petizione per il rientro della dea.

L’Archeoclub di Aidone ha anche promosso la manifestazione “Tra mito e storia Morgantina rivive” (nella foto), giunta nel 2010 alla sesta edizione, che ha valorizzato e fatto conoscere il sito archeologico ellenistico-romano: è un evento unico nel suo genere in cui l’Archeoclub coinvolge volontari – cinquecento almeno nelle due ultime edizioni – di tutte le età ed estrazioni sociali e culturali che hanno creduto e continuano a credere  che questa iniziativa possa diventare un contenitore e un polo di attrazione per costruire un’offerta turistica  sistematica, ricca, attraente e coinvolgente.

La manifestazione si svolge tutta all’interno della città ellenistico-romana, nell’Agorà, tra il Bouleuterion e l’Ekklesiasteron, il Macellum. L’agorà è ravvivata e colorata dai figuranti in costume impegnati in atti di vita quotidiana e in brevi performance teatrali e coreografiche. Considerato che l’inaugurazione della mostra della Venere in Aidone si farà a maggio inoltrato, quale modo migliore per celebrarla  e per puntare l’obbiettivo anche sulla zona archeologica, che quello di riproporre “Morgantina rivive”?  Chissà se chi sta organizzando l’evento ci sta facendo un pensierino! Nonostante  i tempi ormai strettissimi,  la proposta potrebbe essere fatta propria anche dal Consiglio Comunale preoccupato che la giornata della Venere non metta nel giusto risalto i luoghi da cui è partita e per i quali ha fatto ritorno!


Franca Ciantia