Sindaco Piazza Armerina prossimo a distribuire prebende, continua intesa Udc, Mpa e Pd

Piazza Armerina. Sperando che la notte porti con sé buoni consigli, che il rebus dell’elezione del nuovo presidente del consiglio comunale si risolva e, i puzzle, del difficile mosaico, trovano la loro giusta sistemazione per garantire gli equilibri all’interno del gruppo politico vicino al sindaco, nei prossimi giorni conosceremo il nuovo presidente del Consiglio comunale, il nuovo assessore, e più in la anche le prebende distribuite che saranno distribuite. Nel frattempo il segretario del Partito democratico, Ranieri Ferrara, continua a difendere la sua azione politica e l’accordo con l’Udc e l’Mpa.

“Noi andiamo avanti per la nostra strada in perfetta sintonia con il quadro di alleanze fatte a Palermo. Il nostro accordo politico – continua Ranieri Ferrara – è saldo e non credo che l’elezione del presidente del consiglio comunale possa incrinarlo. Nell’ultima seduta dei lavori consiliare ci aspettavamo otto voti e otto voti sono arrivati che sono quelli dell’Mpa e dell’Udc e dei tre consiglieri del Pd”. Il segretario del Pd non da importanza ai numeri ma al contenuto politico del progetto “Stiamo lavorando per creare un’alternativa non al sindaco Nigrelli, in quanto persona, ma a tutta una classe dirigente di cui non condividiamo il percorso politico intrapreso. Vi assicuro che quest’alleanza politica programmatica ha i numeri e le qualità per poter tentare di portare alla Sala delle Luci il proprio candidato sindaco”. Le parole del segretario del Pd, Ranieri Ferrara, fanno supporre che in questi ultimi giorni niente è cambiato nei rapporti tra Udc, Mpa e Pd. La vicenda dell’elezione del presidente del Consiglio comunale ha tutte le connotazioni di una scelta politica e di schieramento che condizionerà le scelte future dei consiglieri comunali che decideranno di schierarsi o per un presidente balneare, retto da una maggioranze solo numerica, priva di contenuto politico o per la mozione di sfiducia. Il quadro politico sembra ingessato del tutto e l’elezione del nuovo presidente sembra oggi un’elezione inquadrata dentro l’establishment governativo Nigrelli, Ribilotta, Cimino e Grillo. A disposizione ci dovrebbero essere otto voti che devono convergere su un candidato che sia di gradimento a chi poi potrà giocare il ruolo dell’ago della bilancia. Il Pdl non sembra che ad oggi abbia mutato posizione rispetto all’ultimo seduta consiliare. Che cosa faranno gli indipendenti? Difficile dare delle risposte. La scelta cui sono chiamati i Consiglieri comunali oggi è semplice: Stare con questa amministrazione, fino alla scadenza del mandato, o investire su un progetto politico che porti, nel giro di sei, sette mesi, alla mozione di sfiducia e alla creazione di un quadro politico alternativo?

Guglielmo Bongiovanni