Piazza Armerina. Inizia la Via Crucis della comunità SS. Crocifisso

Piazza Armerina. Stasera, in preparazione della Settimana Santa, la comunità del SS. Crocifisso, dopo la Celebrazione Eucaristica delle 18,30, darà luogo con partenza dalla Chiesa Collegiata del SS. Crocifisso, alle ore 19,00, alla Via Crucis cittadina che si porterà sino al Calvario. Un rito cristiano, della Chiesa cattolica, con cui si ricostruisce e commemora il percorso doloroso di Cristo che si avvia alla crocifissione sul Golgota. Una tradizione che da anni accompagna la Via Crucis è quella legata ai Lamenti che da qualche anno sono oggetto di grande attenzione da parte dell’intera comunità. Eseguiti dall’associazione dei portatori, diretti dal presidente Carmelo Cosenza, che, grazie al loro impegno, hanno salvato un rito che rischiava di perdersi e che oggi è il vanto di una tradizione di cui la Città dei mosaici può vantarsi da secoli.
Quando in città ancora esistevano numerose confraternite, davanti ad ogni chiesa e per le strade nei crocicchi si faceva “a lam’ntada d’e confrati”, in cui i confratelli facevano in coro “u lamentu” per la morte “d’u Signur”. Il giovedì dopo la Messa in Coena Domini e l’adorazione eucaristica i lamentatori partendo dalla Collegiata del SS Crocifisso percorrono il tragitto che la processione segue il Venerdì Santo e soffermandosi in prossimità delle 14 stazioni della Via crucis intonano i lamenti. I “lamenti”, sono presenti anche in altre città della Sicilia e si tratta di canti appartenenti alla tradizione orale della Quaresima, eseguiti da cantori, che vengono tramandati oralmente di generazione in generazione. Il tema di questi canti della tradizione sono la passione e morte di Cristo, e nascono per suggestionare con la modulazione della voce la sensibilità e l’emotività degli ascoltatori. L’origine di queste cantilene notturne è antica e risale all’XI secolo circa, con Jacopone da Todi ma c’è chi fa risalire la loro datazione ancora più indietro, alla tragedia greca e addirittura alle Sacre Scritture. Le raccolte di canti della tradizione religiosa piazzese sono tre “A Baruzza, A Cruci Santa e Li Vintiquattr’uri” e narrano la Passione e la morte di Gesù secondo una libera ricostruzione di grande efficacia emotiva e simbolica come la ricerca disperata del Figlio da parte della “Bedda Matri” addolorata, ed il suo struggente dialogo con il fabbro che prepara gli strumenti di supplizio per la crocifissione. Ma i tre lamenti piazzesi sono stati al centro di un percorso di sperimentazione e studio che ha visto i suoi frutti nel lavoro teatrale “Liturgia Laica” messo in scena dalla Compagnia TeatroÈ dell’Associazione Moysikos grazie ad un progetto finanziato dal Gal Rocca di Cerere. È grazie all’opera di Carmelo e Filippo Cosenza che si è costituita l’Associazione “Lamentatori”, con la partecipazione del decano Filippo Storia e degli altri lamentatori con lo scopo di salvaguardare questa espressione genuina di fede e di cultura. Recenti studi compiuti sui lamenti piazzesi ad opera di appassionati ricercatori hanno ridestato in tutti gli ambienti un ampio interesse da qui il libro “La devozione popolare nella Settimana Santa a Piazza Armerina”, patrocinato dal comune di Piazza Armerina, che ricostruisce tutta la storia e gli aspetti etnomusicologici della tradizione dei lamenti. Il lavoro è stato scritto a quattro mani da Nuccia Maugeri e dal Diacono del Crocifisso, Mario Zuccarello, e vede la luce a seguito di un percorso di osservazione, di studio e di ricerca durato parecchi anni.

Guglielmo Bongiovanni