Altra manifestazione a difesa ospedale di Leonforte

Don Salvatore Minuto, Cappellano dell’ospedale di Leonforte racconta sulla manifestazione di ieri a difesa del nosocomio leonfortese, con delle profonde riflessioni: “E’ sempre bello incontrarsi una seconda, terza o ennesima volta. Generalmente significa ammettere la bellezza e il piacere di condividere qualcosa: nel nostro caso non è esattamente così. Siamo di nuovo insieme, oggi 16 aprile, a ridire cose già dette, a sperare oltre ogni speranza, ad alzare la voce verso chi di ascoltare non ha proprio voglia. Ma nonostante tutto questo ci ritroviamo qui per far sentire la nostra voce, che è voce di una comunità che, superando i confini territoriali di alcuni comuni, abbraccia indiscriminatamente tutti gli abitanti di Agira, Regalbuto, Leonforte, Nissoria, Assoro, San Giorgio e così via. E questa voce non vuole nè può abbassare i toni perché è l’unico strumento che possediamo per far sentire le nostre legittime ragioni.
Le richieste che suggeriamo sono sempre le stesse ….
• Pronto soccorso più attrezzato di mezzi e personale:
• Rianimazione con primario e doppi anestesisti reperibili;
• Radiologia diretta dal primario e munita di Risonanza magnetica e personale abilitato ad usarla;
• Riapertura del reparto di ostetricia e ginecologia con primario presente;
• Primari in tutti i reparti ad oggi esistenti;
• Pista eli-soccorso ;
• Strade meglio curate per raggiungere l’ospedale;
• Reperibilità cardiologica da affiancarsi a quella internistica ;
• maggior attenzione al personale e ai turni.
Non vogliamo promesse o aggiustamenti provvisori perché l’esperienza ci insegna che da certe parti il “provvisorio “dura più del “definitivo”. Sappiamo che scuotere le persone non è impresa facile ma non provare a farlo è peggio ancora. Ci agitiamo, non siamo del tutto sereni, ma la nostra non è che lotta per la sopravvivenza. Che genere di morte si prepara per noi, quale realtà si prospetta per il futuro? Il dovere di interessarsi a quanto sta accadendo appartiene solo a noi presenti, o è di competenza anche di tutti gli assenti? C’è giustificazione alcuna per il disinteresse diffuso? A parole siamo tutti abilissimi, ma a rimboccarci le maniche molto meno. Tutti, proprio tutti siamo coinvolti: medici, personale infermieristico, lavoratori temporanei, perché tutti siamo potenziali “utenti”. Questa bella passeggiata iniziata nella parte centrale del paese e che ci ha condotti fin qui all’ospedale, con il motto che è uscito fuori proprio dall’incontro numeroso di mercoledì: “dal vecchio al nuovo ospedale”, vuole essere una occasione di riflessione per la giornata che vivremo domani : La domenica delle palme.
Ricordando Cristo che fa ingresso a Gerusalemme in modo trionfale … con grande concorso di folla …. per consegnarsi in realtà nelle mani di coloro che lo condanneranno … per dare pieno compimento al progetto di Dio, alla salvezza per tutti gli uomini e per ogni uomo …. io, con questa immagine impressa nella mente e nel cuore sono sicuramente molto ottimista riguardo l’esito della nostra lotta pacifica se penso e spero di cuore che otterremo risultati positivi, cercando di conseguire il meglio l’uno per l’altro. Se affidiamo le nostre legittime richieste – e sappiamo bene tutti quanto legittime e realizzabili esse siano – a Dio, siamo certi che ci aiuterà. Ove tanti fingono di essere sordi Lui non potrà non dare ascolto alla voce dei “piccoli”, dei numerosi orfani e vedove , anziani e sofferenti che sono tra noi..
Speriamo vivamente che le nostre proposte non siano costrette, a dispetto delle nostre intenzioni pacifiche, a mutarsi in proteste a causa della insensibilità dei politici che ci rappresentano e che, dimentichi del fatto che occupano i loro posti di responsabilità grazie alla fiducia che abbiamo riposto in loro votandoli, rimangono sordi e distanti dai bisogni del popolo e della fiducia ricevuta non sanno fare nulla di meglio che calpestarla. Ancora una volta ci rivolgiamo a loro auspicando che diano un esito fattivo,tangibile e reale a quanto viene richiesto.Chiediamo che la sorpresa dell’uovo pasquale non sia un’ennesima delusione ma la concretizzazione di un sogno, del nostro sogno. Sarebbe bellissimo trovarci dinanzi a una sorpresa del genere! Resteremmo a bocca aperta come solo i bambini riescono a fare! Vorremmo essere ascoltati con attenzione, con il cuore e non infastiditi come succede quando si distrae qualcuno dai propri interessi – potremmo aggiungere – personali. La nostra pacifica protesta rimarrà desta sin quando non si realizzerà il nostro sogno che recentemente ha assunto i colori dell’incubo.
Abbiamo già detto che le nostre richieste sono note da tempo, ma riteniamo indispensabile puntualizzare gli ultimi aggiornamenti della già precaria situazione. In conseguenza dell’ultima rimodulazione i posti letto del reparto di pediatria sono ZERO.
Sono rimasti solo alcuni posti indistinti per il DAY HOSPITAL.
Noi, invece, riteniamo indispensabile per il funzionamento basilare del reparto, la presenza del servizio con personale dedicato:
• 2 medici;
• 2 infermieri;
• 2 ausiliari.
Questo personale dovrebbe essere assicurato almeno ad uno dei due piani ”6° o 7°”, ed è necessario garantire un servizio diurno per urgenze, ambulatori, D.H., controlli neonato logici.
Gesù inchiodato all’albero della croce non può più tirarsi indietro. Le Sue braccia distese sono le porte aperte del Paradiso, spalancate per sempre. Sono un cuore aperto, smisurato, pronto ad accogliere ogni creatura che vive e si nutre di questa promessa.
L’uomo torna al suo luogo di origine, che è l’essenza divina, Dio stesso, attraverso il vero donarsi, esercitando un amore totale e di se stesso per il prossimo. Cristo ha consegnato questo impegno a tutti, quindi anche a noi e ai nostri governanti. Non possiamo che auspicare per il nostro futuro prossimo o remoto di essere capaci di essere fedeli a questa promessa”.