Piazza Armerina. PD e Terzo Polo: tre anni di gestione di potere autoritario del Sindaco

Piazza Armerina: “L’appello al senso di responsabilità lanciato dal sindaco è assolutamente condivisibile. Talmente condivisibile che, in primo luogo, deve riguardare proprio l’azione politica e di governo della sua persona. Dimostra, qualora c’è ne fosse ancora bisogno, i danni gravissimi arrecati alla nostra città da una non lineare gestione dei rapporti del Sindaco con i consiglieri comunali e con i loro partiti di riferimento. Questi sono i limiti di tre anni di gestione del potere autoritario del nostro primo cittadino, che ha preferito trattare con i singoli consiglieri anziché dialogare con i partiti politici.”
I segretari del PD Ranieri Ferrara, dell’UDC Epifanio Di Salvo e dell’MPA Giuseppe Mattia, commentano cosi’ l’esito del voto consiliare di ieri sera, nella città dei mosaici.
“La responsabilità prima e suprema è sulla testa del Sindaco. L’ultima votazione ha dimostrato che non ha più una maggioranza. Falliti tutti i tentativi di golpe da lui tentati per “mascariare” l’elezione del presidente, adesso il nodo è politico. Deve decidere se dialogare con il PD ed il Terzo Polo oppure con il PDL. Deve dire all’opinione pubblica cosa vuole fare da oggi alla fine del suo mandato. L’elezione del presidente del Consiglio comunale è un passaggio, importante ma non fondamentale. Deve dirci cosa vuole fare per la nostra città, senza più giochi di prestigio. Tutti noi abbiamo la forza, la credibilità personale e sociale, il rigore morale per risollevare le sorti di Piazza”.
Chiudono il loro intervento i tre segretari cittadini di PD e Terzo Polo:
“Il PD ed il Terzo Polo non si sono mai tirati indietro, votando e lavorando in Consiglio comunale nell’interesse esclusivo della città. Non serve alla città che il sindaco Nigrelli si nasconda dietro le otto schede bianche, soltanto per stare al riparo dalla mozione di sfiducia. Invece deve dirci chiaramente se vuole consentire l’elezione di un presidente del Consiglio, espressione di riferimento dei nostri partiti, uniti da una naturale alleanza politica in linea con le scelte regionali e nazionali, essendo lui stesso iscritto al PD. Questo vorrebbe dire amare davvero la propria città”.


Tre votazioni inutili hanno scandito ancora una volta il rito della contrapposizione in Consiglio comunale, riunito per l’elezione del nuovo Presidente. Da un lato la recente alleanza Pd (di Ranieri Ferrara), Udc (di Sebastiano Lantieri), Mpa (di Giuseppe Mattia) che conta otto voti, i cui consiglieri hanno votato se stessi, per non bruciare altri nomi, dopo quello di Giuseppe Capizzi, dall’altro lato il gruppo degli otto consiglieri Pd, fedeli al sindaco Nigrelli (nella foto). In mezzo i due consiglieri del Pdl, Carmelo Gagliano e Rosario Paternicò, che hanno votato per se stessi. Nessuno schieramento è dunque riuscito a totalizzare gli undici voti necessari a conseguire l’elezione del nuovo presidente.

Nella fase di stallo attuale c’è tuttavia una novità. Il segretario generale del comune Carolina Ferro ha depositato agli atti del Consiglio un documento nel quale è scritto che pur mantenendo al primo punto di ciascuna seduta l’elezione del Presidente del Consiglio, esperite le classiche tre votazioni, l’aula potrà affrontare anche l’esame e l’approvazione degli altri punti inseriti all’ordine del giorno dalla Conferenza dei capi-gruppo presieduta dal vice presidente. Ciò significa che lo stallo grave in cui versava la Città in conseguenza delle dimissioni di Centonze potrà essere superato anche se non si raggiungesse un accordo per l’elezione del Presidente. Rimane il quadro politico instabile che vede l’amministrazione comunale senza maggioranza. Il consigliere Trebastoni, nel suo intervento ha suggerito al sindaco di adottare una iniziativa politica per allargare il consenso della sua amministrazione accettando anche di rimaneggiare la giunta. Il consigliere Pdl Gagliano, ha invece sottolineato come, in questo contesto, l’amministrazione non abbia più i numeri per governare la Città ed ha invitato Nigrelli a trarne le dovute conseguenze. Il sindaco, ha invece rivolto un appello morale ai consiglieri perché ci sia una forma di responsabilità cittadina per eleggere il presidente del Consiglio, superando gli steccati della divisione che in atto lacera il Consiglio comunale.