Barrafranca. Operai barricati all’interno della galleria Juculia

Barrafranca. Sono venti gli operai che lunedì pomeriggio si sono barricati all’interno della galleria Juculia, poco distante dalla diga Olivo, in territorio di Barrafranca per protestare contro il loro possibile licenziamento da parte del Consorzio Infrastrutture di Vicenza, che gestisce l’appalto dei lavori. Quello che è strano è il fatto che, nonostante vi siano anni di lavoro perché ancora mancano circa quattro chilometri e mezzo per il completamento della galleria, si parla di licenziamenti, di chiusura dei lavori. La realizzazione della galleria Juculia, attesa dal 1990 ad oggi, avrebbe la possibilità, una volta completata di convogliare verso la diga Olivo le acque dei torrenti Scioltabino e Sireri. Il convogliamento di queste acque consentirebbe di aumentare almeno del doppio la capacità idrica della diga Olivo consentendo di dare acque a circa 3 mila ettari di terreno, che si trovano tra Barrafranca, Piazza Armerina, Mirabella Imbaccari, San Michele di Ganzeria, quindi interessando le province di Enna e Catania. Per discutere di queste problematiche, questa mattina, intorno alle 10,30, ci sarà un incontro in Prefettura, organizzata dal prefetto, alla quale sono stati invitati i rappresentanti dell’assessorato regionale all’Energia, Dipartimento delle Acque e Rifiuti, dottor Emanuele ed ingegnere Greco; il rappresentante del Consorzio Stabile Infrastrutture di Vicenda, ingegnere De Prà ed i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, che, per conto dei lavoratori hanno chiesto questo incontro, Alfredo Schilirò della Cgil, Dino Cirivello della Cisl ed Enzo Mudaro dell’Uil, che giornalmente si recano in galleria per aggiornare i lavoratori su una questione che è molto delicato perché, allo stato, attuale, come hanno avuto modo di sostenere i rappresentanti sindacali, sono necessari finanziamenti per 45 milioni di euro per completare i lavori. I venti operai si trovano a circa 1700 metri dall’ingresso della galleria, sono decisi a protestare ad oltranza, sino a quando non avranno certezze per il loro futuro. “Quello che fa rabbia –sostengono Schilirò, Cirivello e Mudaro – è il fatto che il completamento di questa galleria consentirebbe di dare acqua a centinaia di aziende agricole che si trovano nelle province di Enna e Catania. Sostanzialmente sarebbe un fattore di sviluppo nel settore dell’agricoltura, invece la burocrazia continua a rallentare tutto. E’ dal 1990 che questa galleria dovrebbe essere completata, ma tutto va a rilento. Nel corso di questi anni si sono succeduti ben tre imprese per effettuare questi lavori. Il contratto è scaduto, se non si riprendono i lavori significa un blocco preoccupante perché significherebbe fermare tutto, quindi iniziare procedure per assegnazione dei finanziamenti, indire una nuova gara di appalto, insomma ritardare di almeno due anni il tutto”. Questa mattina si spera che si possano verificare soluzioni favorevoli per il proseguimento dei lavori.