In marcia per la Vita. Incontro a Piazza Armerina con Don Mazzi

Al Teatro Garibaldi, L’associazione FIAB di Piazza Armerina, I Vispi Siciliani, questa sera alle ore 20,30, in occasione del passaggio della marcia ha organizzato un incontro con Don Mazzi e un concerto gratuito con i “Juppiter Social Band”.
In marcia dalla Sicilia e da Trieste, lungo lo Stivale per liberarsi dalla droga: l’obbiettivo è giungere a Roma. Un percorso che rappresenta simbolicamente il cammino intrapreso da migliaia di ragazzi per combattere la loro sfida contro la droga. E’ una marcia di 3mila chilometri che toccherà tutte le regioni italiane per concludersi a Roma il 3 giugno. I protagonisti saranno proprio i giovani maratoneti provenienti dalle comunità di recupero dalle tossicodipendenze. Con una doppia staffetta, che ha preso il via contemporaneamente da Trieste e da Marsala, è in corso di svolgimento la terza edizione di «In marcia per la vita. Liberi dalle droghe». Un’occasione importante per portare nelle strade e tra la gente la testimonianza di come il lavoro svolto all’interno di questi centri possa essere utile per migliorare la vita di tanti ragazzi e per aiutarli a ritrovare la forza e l’entusiasmo che avevano smarrito. «Il nostro obiettivo – spiega Claudio Ciampi, dell’Associazione nazionale di promozione sportiva nelle comunità – è quello di favorire l’uscita di molti giovani da esperienze di vita tragiche anche attraverso lo sport. L’idea di questo appuntamento è nata proprio dai ragazzi, che hanno una voglia enorme di tornare alla “normalità” e riprendersi la loro vita». Don Antonio Mazzi, che con la sua fondazione Exodus onlus è impegnato da oltre trent’anni in attività di recupero per tossicodipendenti, sottolinea la fragilità che hanno gli adolescenti di oggi: “I nostri giovani non sono più quelli che vengono dalla strada come avveniva qualche decennio fa, ma vivono quasi tutti in ottime famiglie. Il problema è che i genitori spesso non hanno il tempo e la pazienza di seguirli perché impegnati nel lavoro e in altre problematiche della vita di tutti i giorni”.
Per don Mazzi i ragazzi di età compresa tra i 18 e i 25 anni sono particolarmente fragili: “Si ritrovano senza interessi perché la società moderna non offre loro opportunità sufficienti per realizzarsi e così corrono il rischio di cadere più facilmente nella trappola della droga. Manifestazioni come questa – conclude – hanno il merito di risvegliare la passione di questi adolescenti”. Il progetto, finanziato dal Dipartimento per le politiche antidroga prevede tra una tappa e l’altra anche una serie di manifestazioni culturali. Carlo Giovanardi, sottosegretario con delega alle politiche antidroga dice dell’iniziativa “In marcia per la Vita: “Siamo interessati – afferma il Sottosegretario – a valorizzare progetti che mettono in guardia i giovani dal pericolo della droga e che non rinunciano ad aiutare chi purtroppo è già entrato in questo tunnel”.