Aidone-Venere-Morgantina: THE DAY AFTER

Aidone. Si è consumata la grade scorpacciata di autorità che hanno inaugurato la nuova ala del museo e la mostra della Venere; gli aidonesi filosoficamente hanno accettato di buon grado i disagi e le sgarberie subite guardando alle vere cose importanti.
Uno, dopo tante lotte, tanto impegno (generoso e misconosciuto) finalmente la statua della dea di Morgantina è al suo posto nel Museo Archeologico di Aidone, sì di Aidone, quel breve nome che il Ministro Galan non è stato in grado di pronunciare nelle interviste e che nessuno vicino ha saputo suggerirgli.
Due, il Museo si è arricchito di una intera ala che ha un’area superiore a tutto il precedente settore espositivo del piano terra. Essa comprende tre sale oltre alla prima dedicata alla Venere. La seconda sala dedicata all’architettura tipica di Morgantina ci riserva la più bella sorpresa: l’elegante edicola proveniente dalla Fontana Monumentale dell’agorà di Morgantina (nella foto) , emersa dai magazzini del museo. Nella stanza successiva parte dei repert provenienti dall’edificio termale di contrada Agnese e, dulcis in fundo, nell’ultima sala gli Argenti!
Tre, la statua insieme agli altri capolavori sono ormai patrimonio del nostro territorio che da domani sarà chiamato a farsene carico per far sì che la loro presenza divenga veramente l’input per lo sviluppo turistico dell’intero comprensorio.
Per questo è stata di buon auspicio la contemporanea inaugurazione, di fronte al Museo, del negozio di ceramiche artistiche, gestito dalla Cooperativa Sociale “Cura et Natura”.

Le sinergie di tutto il territorio devono finalmente essere messe in rete, fare sistema, per costruire un’offerta turistica fatta di strutture e infrastrutture in grado di attrarre e accogliere adeguatamente i turisti, inducendoli a fermarsi: il patrimonio naturale, artistico, storico, archeologico che ha da offrire non dovrebbe temere la concorrenza di nessun altro distretto, come ci ricorda uno slogan efficace “Enna non ha il mare… ma ha un mare di cose!
In una cosa ha avuto certamente ragione il rude Galan: la Venere non deve restare isolata, le si deve si costruire intorno un circuito importante con infrastrutture e tutto quanto serve… Alle lamentele per la presunta situazione della nostra provincia dimenticata ha risposto senza peli sulla lingua, ci ha rimproverati di non sapere fare i nostri interessi, e incitati a finirla con la “balla” che ci siano territori dimenticati, “le strade dovete farvele voi, la Sicilia è una regione autonoma, altamente autonoma, in Veneto le strade ce li siamo fatte anche con i soldi nostri, senza dire che eravamo dimenticati e senza chiedere soldi allo Stato”, la risposta di Lombardo è stata altrettanto forte e sgradevole. “che ci lascino andare da soli…noi ce la facevamo già due mila anni fa quando loro scavavano radici per mangiare!”
Il presidente Lombardo si è lasciato andare alla promessa di mettere finalmente (?) mano alla SS 288, mettendo in evidenza la necessità improrogabile di sistemare e allargare questa strada, non solo nel tratto Aidone-Piazza Armerina ma anche quella che congiunge Catania ad Aidone, che servirebbe altri territori cari al presidente come Ramacca, Castel Iudica, Raddusa e che costituisce il percorso più breve per raggiungere Morgantina dall’aeroporto di Fontanarossa. Speriamo che sia la volta buona, è una promessa che troppe volte abbiamo sentito pronunciare, praticamente ad ogni occasione ufficiale!


Franca Ciantia