Catenanuova: mobilitazione generale per abrogare i quesiti referendari

Nei locali dei comitati cittadini di Catenanuova, ufficializzato ieri, il gruppo eterogeneo, formato da responsabili sezionali di partito, di società e semplici iscritti, che gestirà l’informazione verso i cittadini sui quesiti referendari. Oltre al presidente dei comitati ennesi Carmelo Di Marco, hanno aderito, Aldo Di Marco e Giuseppe Cardaci ( Udc ), Prospero Castiglione (Pd), Santo Privitera (Mpa), Nello Maucieri (Pdl), Piero Scravaglieri (Volley Catena), Pino Castelli (Sporting Catenanuova), Nunzio Plumari (Responsabile coordinamento Regalbuto), Ivana Bua (Uil), Pino Calì(Cgil), assieme a loro i dirigenti Bartolotta, Valenti, Bentivegna, Panebianco, Zampino, Passalacqua, Catalano, Palazzo, Grasso, Mazzaglia, Leanza, Tranchita. Nei programmi del coordinamento, priorità dell’informazione al problema dell’acqua bene pubblico, ma saranno attenzionati anche gli altri due quesiti. Fino al voto, Incontri pubblici, volantinaggio porta a porta . ” L’acqua non si vende, fuori l’acqua dal mercato, fuori i profitti dall’acqua !”, questo lo slogan che accompagnerà fino al 12/13 giugno, la campagna referendaria per rendere l’acqua bene pubblico. L’importanza dell’argomento è una occasione da non fallire ed il comitato dei cittadini catenanuovesi sta organizzando la campagna d’informazione in modo capillare che di fatto parte già domenica mattina, con l’apertura, in piazza Marconi, di un gazebo, dalle ore 9.30 alle ore 12.30 e dalle 18.00 alle 20.30, per la diffusione, anche porta a porta dei quattro quesiti: sul nucleare, sul legittimo impedimento, e due sulla privatizzazione dell’acqua, che votando sì, saranno abrogati,quindi non approvati. ” I referendum abrogativi sono stati ottenuti a fronte di una raccolta di circa 1 milione e 500 mila firme- chiarisce il presidente dei comitati ennesi, Di Marco- ma bisogna prendere atto che molti cittadini sono disinformati sull’importanza del referendum e che per essere validato è necessario che vada a votare almeno il 50% +1 degli aventi diritto. In caso di mancato raggiungimento del quorum, i cittadini, non avranno altre opportunità per vedere tutelati i propri diritti di scelta riguardanti i quesiti in questione”.

Carmelo Di Marco