Piazza Armerina. Consiglio comunale: elezione del presidente ancora arenata

Piazza Armerina. Ancora arenato sullo scoglio dell’elezione del presidente il Consiglio comunale della città dei mosaici. Nessuna comunicazione, infatti, è giunta dall’ufficio ispettivo dell’assessorato delle autonomie locali, di Palermo, prima della seduta consiliare di giovedì sera, in merito alle decisioni della sospensione dei termini della precedente diffida, sempre pervenuta dallo stesso ufficio ispettivo regionale con la quale si diffidava il Consiglio comunale ad eleggere il presidente tempestivamente.
In apertura della seduta la vicepresidente Adamo ha comunicato che non essendo arrivata nessuna indicazione regionale, e confortata dal parere del segretario generale del comune, dott. Carolina Ferro, il consiglio avrebbe potuto procedere alla successiva votazione del presidente.
Anche stavolta, il Consigliere Giuseppe Capizzi, ha ribadito le ragioni da lui sostenute nell’atto di diffida notificato alla vicepresidente Adamo sulla sua mancata proclamazione a presidente. Numerosi altri interventi si sono susseguiti, la maggior parte dei quali proclamavano la necessità di rasserenare il clima politico venutosi a determinare con la contrapposizione del muro contro muro. Gli interventi consiliari, come quello di Incardona, hanno palesato la necessità di un passo indietro da fare per il bene della città nei confronti della quale molti hanno sottolineato non si sta facendo di certo una bella figura. Centonze rivolto a Capizzi ha sottolineato che la questione della elezione del presidente è politica e non deve essere decisa dai giudici.
Assenti i consiglieri Failla, Trebastoni, Piccicuto e Calamaio, gli altri 16 presenti in aula hanno, dunque, proceduto ad una prima votazione con il risultato di 7 schede bianche e 1 voto ciascuno per i consiglieri che si sono autovotati.
Prima di procedere alla seconda votazione, Monasteri ha ufficializzato, di nuovo, la candidatura di Venezia a nome del Pd invitando anche gli altri gruppi a votarlo per trovare la sintesi tanto agognata. Centonze, in un secondo intervento, ha espresso la sua dichiarazione di voto in favore di Venezia per dare un segnale di distensione politica. Ciò ha provocato una dura reazione da parte del consigliere Cursale dell’Udc, che rivolgendosi ad una parte dei Consiglieri del Pd, li ha accusati di mancanza di credibilità politica in quanto sottoscrittori di un accordo politico con Udc ed Mpa.
Indetta la seconda votazione, il risultato ha visto Venezia ricevere 8 voti, 1 scheda bianca, i restanti Consiglieri hanno avuto 1 voto ciascuno.
“Ringrazio chi mi ha proposto e poi votato – ha detto Venezia – ritiro la mia candidatura, perché constato che nonostante i proclami di passi indietro il tentativo portato avanti è solo quello di una frantumazione politica del Consiglio comunale, pertanto non mi farò infilare in questo tritacarne mediatico”.
L’aula, vista l’ennesima votazione sterile di risultato, ha deciso di aggiornare la seduta a lunedì 30 maggio.

Marta Furnari