Troina. Escursione sull’Etna degli studenti del Majorana

Troina. Tra le cose da fare, nell’ambito del progetto “Conoscere l’ecosistema siciliano”, c’era anche l’escursione sull’Etna per gli TROINA. Tra le cose da fare, nell’ambito del progetto “Conoscere l’ecosistema siciliano”, c’era anche l’escursione sull’Etna per gli studenti delle sezioni A, B e C del Liceo Scientifico dell’IISS Ettore Majorana. Hanno accompagnato gli studenti in quest’escursione naturalistica i docenti: Valeria Caniglia, Antonio Rizzo e Nino Treccarichi. Ad aspettarli di buon mattino sull’Etna c’erano due guide della sezione di Catania del Club Alpino Italiano (CAI): Giorgio Pace, un geologo di 70 anni portati bene, e Gigi Sciacca, un giovane studente di farmacia con la passione per la montagna. La giornata non era delle migliori per l’escursione. Nonostante fosse un giorno di fine maggio, sembrava di essere in autunno inoltrato con la pioggia, che di tanto in tanto cadeva, e la nebbia. Per la nebbia, gli studenti non hanno potuto vedere la Valle del Bove e salire sui Monti Silvestri, che si trovano vicino al rifugio Sapienza. Hanno camminato per un sentiero naturalistico lungo circa 4 km con delle brevi soste necessarie non tanto per riposarsi quanto per le spiegazioni che le due guide davano agli studenti sulla flora e sulle più recenti colate laviche. Il terreno di rocce laviche non è un ambiente favorevole alla vegetazione. Ad attecchire in quest’ambiente ostile sono piante erbacee particolarmente coriacee come l’astragolo, il ginepro ed il rumex e la rosa canina. Lungo questo sentiero, c’era un antico fabbricato costruito con i muri a secco e una fossa larga e profonda dove nella prima metà del secolo scorso, i contadini di Zafferana immagazzinavano in inverno la neve per venderla in estate a blocchi compatti ai pasticcieri di Catania che l’utilizzavano per fare la granita e i gelati. Di quest’escursione sull’Etna, l’esperienza più suggestiva, i 30 studenti l’hanno fatta quando, a gruppi di 15, sono entrati con la guida nella grotta Cassone (dal nome della contrada) di scorrimento lavico per un’esplorazione durata tre quarti d’ora circa.

Silvano Privitera
delle sezioni A, B e C del Liceo Scientifico dell’IISS Ettore Majorana. Hanno accompagnato gli studenti in quest’escursione naturalistica i docenti: Valeria Caniglia, Antonio Rizzo e Nino Treccarichi. Ad aspettarli di buon mattino sull’Etna c’erano due guide della sezione di Catania del Club Alpino Italiano (CAI): Giorgio Pace, un geologo di 70 anni portati bene, e Gigi Sciacca, un giovane studente di farmacia con la passione per la montagna. La giornata non era delle migliori per l’escursione. Nonostante fosse un giorno di fine maggio, sembrava di essere in autunno inoltrato con la pioggia, che di tanto in tanto cadeva, e la nebbia. Per la nebbia, gli studenti non hanno potuto vedere la Valle del Bove e salire sui Monti Silvestri, che si trovano vicino al rifugio Sapienza. Hanno camminato per un sentiero naturalistico lungo circa 4 km con delle brevi soste necessarie non tanto per riposarsi quanto per le spiegazioni che le due guide davano agli studenti sulla flora e sulle più recenti colate laviche. Il terreno di rocce laviche non è un ambiente favorevole alla vegetazione. Ad attecchire in quest’ambiente ostile sono piante erbacee particolarmente coriacee come l’astragolo, il ginepro ed il rumex e la rosa canina. Lungo questo sentiero, c’era un antico fabbricato costruito con i muri a secco e una fossa larga e profonda dove nella prima metà del secolo scorso, i contadini di Zafferana immagazzinavano in inverno la neve per venderla in estate a blocchi compatti ai pasticcieri di Catania che l’utilizzavano per fare la granita e i gelati. Di quest’escursione sull’Etna, l’esperienza più suggestiva, i 30 studenti l’hanno fatta quando, a gruppi di 15, sono entrati con la guida nella grotta Cassone (dal nome della contrada) di scorrimento lavico per un’esplorazione durata tre quarti d’ora circa.

Silvano Privitera