Piazza Armerina. Rosa Rovetto una volontaria a difesa dell’ospedale Chiello

Piazza Armerina. Volontaria della prima ora, presente a tutte le manifestazioni a favore dell’ospedale piazzese “Chiello” che si susseguono da parecchio tempo, con la chiusura del reparto di cardiologia prima e poi con quella di ostetricia e ginecologia, la instancabile signora Rosa Rovetto Rinnone, 65 anni, ormai nota nella città dei mosaici, per la sua tenace protesta contro i tagli della sanità, da qualche giorno ha avviato una sua autonoma iniziativa per non far affievolire la attenzione sulla problematica.
“Stanno continuando a distruggere il nostro ospedale, mentre il comitato cittadino pro Chiello , i sindacalisti , i politici e le varie associazioni discutono, -dice Rosa Rovetto- parlando con i dirigenti dell’Asp, in un sacco di riunioni prima convocate e poi andate a vuoto, sui tagli che la legge sulla sanità pubblica siciliana ha portato imponendo di lasciare solo medici per assistenza da ambulatorio”.
La signora Rosetta Rovetto, che parlò sul palco della manifestazione popolare del 1 Aprile rivolgendo un accorato appello ai deputati e ai politici presenti al comizio, non si ferma ma anzi è ancora più energica nel difendere la gloriosa istituzione ospedaliera e così continua a parlare: “ Il nostro ospedale aveva 14 reparti operativi, oggi ne sono rimasti solo quattro, da tempo subiamo lo smantellamento del Chiello, ma è una scelta sbagliata , lasciatevelo dire da una che ha subito diversi infarti, e altri numerosi interventi, perchè bastano pochi minuti per andare all’altro mondo , se non hai una struttura attrezzata come la nostra che ha l’eliporto per l’elisoccorso , davvero bastano pochi istanti per morire. Ho inviato una lettera con un appello al Presidente della Repubblica, Napolitano, al Presidente del Consiglio, Berlusconi e al Presidente della Regione Sicilia, Lombardo, e ho chiamato diverse televisioni, da semplice cittadina per dire basta ed invitarli a cambiare rotta, non ha senso raccogliere fondi in Italia per andare a costruire ospedali nelle nazioni del terzo mondo ed invece nella nostra Sicilia si opera per chiudere gli ospedali esistenti da secoli”.
E’ una lettera accorata, quella di Rosetta, e carica di valutazioni sociosanitarie per il nostro territorio, ma rispettosa delle autorità costituite.
La signora continua: “ Noi non abbiamo le possibilità economiche per andarci a curare nelle cliniche private, né di fare viaggi della speranza altrove. Penso che accanto al comitato dei quartieri dovrebbe nascere un comitato popolare che sia costituito da cittadini comuni, senza tessere di partito e senza essere fiancheggiatori di consiglieri o amministratori comunali o provinciali, non vogliamo fare da sgabello elettorale a nessuno, il nostro unico interesse è il potenziamento del nostro ultracentenario ospedale che qualcuno vorrebbe trasformare in un semplice ambulatorio infermieristico. Io sono sempre in giro tra la gente comune per spronarli a combattere, sto raccogliendo delle firme, giorno 2 giugno, mio marito ed io, saremo all’ingresso della Villa del Casale, per lo sciopero generale, e giorno 3 andremo a Enna davanti agli uffici dell’Asp del dott. Baldari per dire basta ai tagli nella sanità e ai servizi ospedalieri del Chiello”.

Marta Furnari