Agira. Intitolata l’aula magna scuola media ad Antonio Sanfilippo

Agira. Un nome e un cognome impressi su una targa per tramandare ai posteri il ricordo di un gesto d’amore e di solidarietà: ieri mattina l’aula magna della scuola media “Diodoro Siculo” è stata intitolata ad Antonio Sanfilippo, il bambino morto il 31 maggio 2010 a causa di un incidente. A scoprire la targa affissa accanto alla porta d’ingresso dell’aula è stata la sorellina dodicenne di Antonio,Marianna, sotto gli occhi umidi della madre , la signora Gaetana che l’anno scorso prese la decisione di donare gli organi del figlio facendone il primo donatore della storia del paese.

«Vi ringrazio tutti per l’affetto e la vicinanza che mi state dimostrando –ha detto la signora Sanfilippo- Antonio è ancora vivo nei bambini che hanno ricevuto gli organi». Dentro l’istituto di piazza Europa si sono comunque vissuti tanti altri momenti di commozione alla presenza delle autorità politiche (il sindaco Giunta e l’assessore Vaccaro), religiose (il parroco dell’Abbazia don Silvio Rotondo e il vescovo di Nicosia Mons. Salvatore Muratore che ha poi celebrato una messa commemorativa) e militari (il comandante della stazione dei carabinieri di Agira Loreto Piazza). Ma a ricordare Antonio c’erano soprattutto i suoi compagni di classe e tutti gli altri alunni della scuola assieme alle docenti e alle organizzatrici: la prof.ssa Terranova, la psicologa Pinella Romano, l’assistente sociale Grazia Muratore. Diversi gli interventi nel corso della mattinata che ha previsto la consegna degli attestati e successivamente, dopo la cerimonia di intitolazione, l’assegnazione dei premi del concorso “La donazione degli organi” promosso in collaborazione con l’associazione “Marta Russo”.

Al primo posto ex aequo si sono classificati Flavia Giunta della prima classe con la poesia “La Vita” ed Emanuel La Torre (che frequenta invece la seconda) con la poesia “Maggio”. Al secondo posto Rebecca Petronaggi e Riccardo Sanfilippo mentre al terzo un gruppetto di 4 ragazzi. «La parola fede –ha detto il Vescovo durante la messa- significa fidarsi, aggrapparsi al bene e allontanarsi dal male ma anche condivisione, amore e donazione, tutto quello che la famiglia Sanfilippo ha condensato in un solo gesto».

Luca Capuano