Piazza Armerina. I liceali ricordano il patriota Angelo La Cara

Piazza Armerina. All’auditorium del Liceo Classico – Scientifico “Gen. A. Cascino-Vito Romano”, gli alunni delle ultime classi hanno ricordato la figura del patriota piazzese Angelo La Cara, insieme con la presidente Loretta Vargiu e le altre socie della Fidapa, e alla associazione dei garibaldini a cavallo.
Nell’ambito della ricorrenza del 150esimo della Unità d’Italia, questa manifestazione fortemente voluta dal preside dei licei armerini, prof. Giuseppe Russo, è servita per far conoscere alle nuove generazioni la figura dell’illustre garibaldino e concittadino Angelo La Cara, il cui impegno politico fortemente ispirato ai principi anti-borbonici, fu raccontato nel 1970 da Venero Girgenti, insegnante elementare nonché giornalista e scrittore, nel suo libro “Un ufficiale garibaldino in Sicilia”.
Il piazzese Angelo La Cara, nato nel 1833, durante gli anni di studio presso la facoltà di Giurisprudenza all’Università di Catania si avvicinò ai movimenti antiborbonici, facendo da tramite tra i cospiratori piazzesi e i movimenti attivi in altri centri siciliani. Sopravvissuto alla prigionia e alle torture dei Borboni dopo essere stato arrestato a Palermo nell’aprile del 1860, venne liberato dall’esercito garibaldino facendone parte come sottotenente, seguendo Garibaldi in tutta la Sicilia. L’opera è stata ristampata per volontà della Fidapa armerina e finanziata dal Comune di Piazza Armerina, la presidente Vargiu ne ha donato una copia ai ragazzi delle ultime classi.
I liceali hanno allestito una rappresentazione nella quale sono stati ripercorsi i momenti salienti della vita politica e dell’impegno patriottico di Angelo La Cara.
“E’ fondamentale per noi docenti –ha detto il preside Pippo Russo- che formiamo culturalmente le future generazioni, trasmettere loro i valori e raccontare la storia attraverso la quale il territorio italiano è stato unificato sotto un’unica bandiera e identità nazionale, ricordando figure di concittadini come quella di Angelo La Cara, che non vengono mai menzionati, ma che con la loro determinazione a livello locale contribuirono a fare l’Italia libera”.

Marta Furnari