Agira: Randagi, erbacce e scarsa vocazione turistica denunciati dall’opposizione

Agira. Un paese con una viabilità scadente, monumenti non valorizzati e privo di progettualità ed iniziative a sostegno del turismo. Un centro abitato vittima della piaga randagismo e pieno di erbacce. E’ questo il quadro preoccupante tratteggiato dai consiglieri di minoranza nel corso delle ultime sedute del civico consesso. Ad Agira il problema disoccupazione è sempre più pesante, per questo l’opposizione reclama per la mancata realizzazione di alcuni progetti.
Ad esempio presso il Sicilia Fashion Village del Dittaino doveva sorgere un info-point per pubblicizzare monumenti, attività culturali, associazioni e attività produttive del comune agirino, uno spazio di 150 metri quadri che doveva essere concesso nell’ambito di un accordo con la dirigenza del megavillaggio commerciale. Ma finora nulla è stato realizzato: «Cosa ha fatto l’amministrazione per far rispettare i patti? – si chiede il vicepresidente del consiglio Mario Giardina- l’infopoint poteva essere una grande opportunità per pubblicizzare il paese e attirare visitatori ma l’assessore al ramo si è fatto sfuggire l’occasione». «Se anche la gente venisse ad Agira – ha affermato la sua collega di minoranza Sofia Minnì (nella foto) del gruppo Agira Giovane- cosa dovrebbe ammirare? Monumenti come il castello hanno perso il loro fascino originario essendo stati snaturati da interventi quantomeno discutibili, agli ingressi del paese si vedono cumuli di rifiuti e i cani randagi la fanno da padrone dappertutto. Il canile – conclude – è inserito nel programma del quattro volte sindaco Gaetano Giunta dal 1998 ma è rimasto solo un progetto». Ma la questione che più fa infuriare la minoranza è il forte ritardo nell’approvazione del bilancio: «La scadenza è quella del 30 giugno ma l’amministrazione è ancora in alto mare- ha detto Franco Marchese- come si possono programmare gli eventi estivi, gli interventi sulle nostre disastrate strade e i servizi di trasporto pubblico e mensa scolastica senza approvare lo strumento finanziario?».

Luca Capuano