Ostetricia e ginecologia Piazza Armerina: Tar accoglie ricorso

Piazza Armerina. Per il Tribunale amministrativo regionale è nullo il provvedimento n. 7361, del 18 marzo, emesso dal direttore generale dell’Asp 4 di Enna, Nicola Baldari, a seguito del quale da quasi quattro mesi il reparto di ostetricia e ginecologia aveva chiuso i battenti alle partorienti.
La notizia relativa all’accoglimento da parte del Tar del ricorso avverso il provvedimento amministrativo di chiusura del reparto, presentato alcuni mesi fa dal Comune di Piazza Armerina, si è propagata in città ieri mattina, infatti, è con l’ordinanza n° 873/2011, che il Tar di Catania ha accolto il ricorso e sospeso il provvedimento del direttore generale dell’Asp, che ricordiamo, riguardava non solo ginecologia ma anche ostetricia con la chiusura del punto nascita.
«Abbiamo avuto ragione – dice l’assessore comunale alla sanità, Innocenzo Di Carlo – nel giudicare immotivata la misura adottata e nel ritenere che se ci fosse stato a tempo debito la condivisione di un percorso e di possibili soluzioni, probabilmente tutto questo non sarebbe stato necessario. Mi auguro che questo momento, oltre che sancire la legittimità delle nostre richieste, porti la direzione aziendale ad una riflessione generale sulle prospettive della sanità nel nostro territorio. Se l’intenzione sarà solo quella di imporre una presuntuosa ragione con ricorsi aggiuntivi o intransigenti prese di posizione, non si andrà da nessuna parte e sarà scontro continuo. Se, invece, ci sarà la volontà di dialogo e confronto per raggiungere un obiettivo comune: dare una sanità migliore alla nostra gente, noi saremo come sempre disponibili. Nei prossimi giorni è previsto un incontro con i consiglieri comunali, i sindacati e il coordinamento del comitato cittadino per individuare una linea di intervento comune».
Massimo Di Seri portavoce del comitato “Pro-Chiello” pienamente soddisfatto dice: «Sin dal primo momento ci siamo attivati, senza perdere mai la speranza soprattutto nei momenti in cui l’opinione pubblica era scettica sulla strada da intraprendere. Abbiamo seguito il percorso della giustizia amministrativa, che con la recente sentenza ha riconosciuto i nostri diritti sanitari, e contemporaneamente, quello della mediazione e del dialogo con i vertici sanitari regionali e provinciali che già negli scorsi giorni avevano determinato la riapertura di ginecologia».
Anche Rosa Rovetto, da cittadina ha sempre sollecitato gli organi di stampa sull’argomento, scrivendo più di una volta al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e dice: «La giustizia trionfa sempre, sono felice di questa notizia, vuol dire che anche la lotta dei comuni cittadini ha portato a dei buoni risultati. Mi ricordo che la nascita del piccolo Simone al “Chiello” dopo alcuni giorni dalla chiusura del reparto, in violazione al provvedimento, fu l’ultima, adesso altri bambini nasceranno nella nostra città e per questo sono fiera della mia lotta e degli appelli che ho continuato a lanciare».

Marta Furnari