Piazza Armerina. Presidente del Consiglio comunale: l’attesa si prolunga

Piazza Armerina. Per diradare le nebbie sulla intricata vicenda politico-amministrativa relativa alla elezione del presidente del consiglio comunale, a quanto sembra, bisognerà aspettare ancora a lungo.
Come è noto Giuseppe Capizzi, a seguito della sua mancata proclamazione a presidente del consiglio comunale, da parte della vicepresidente Ilenia Adamo, nella seduta del civico consesso del 19 aprile scorso, in cui nel corso della seconda votazione lo stesso aveva riportato il maggior numero dei voti, in data 16 maggio attraverso l’avv. Fabio Lo Presti notificò una diffida al sindaco Nigrelli e al vicepresidente del consiglio Adamo per chiedere la proclamazione, che non avvenne, per cui successivamente il suo legale produsse ricorso al Tar di Catania
Sul ricorso presentato da Giuseppe Capizzi, notificato all’assessorato regionale agli Enti Locali, al Comune, nella persona del sindaco pro-tempore e ai consiglieri Ilenia Adamo, in quanto al momento della vicenda ricopriva la carica di presidente facenti funzioni, e al consigliere Giuseppe Venezia, che nella seduta consiliare del 2 giugno venne proclamato eletto presidente del consiglio comunale, a quanto sembra, secondo indiscrezioni che trapelano dagli ambienti politici, il Tar non può decidere tempestivamente con la sospensiva dei provvedimenti amministrativi, in quanto la cavillosità delle notifiche non consente di attivare la procedura d’urgenza.
Secondo i ben informati, infatti, sembrerebbe che uno dei destinatari del ricorso di Capizzi, eluda la notifica, non ritirandola, con l’obiettivo di arrivare al periodo feriale dell’attività del Tar, prendendo così tempo e facendo slittare qualsiasi decisone dell’organo di giustizia amministrativa a non prima della seconda metà del mese di settembre.
Se questa situazione, dunque, dovesse persistere, non porterà di certo a nessuna chiarezza né sul piano amministrativo e neanche su quello politico, soprattutto correndo il rischio che l’attività consiliare prodotta potrebbe essere inficiata da nullità.

Marta Furnari