Aumenta la ricchezza prodotta dagli italiani. Enna fra le ultime

Quest’anno ogni italiano produrrà mediamente 23.500 euro di valore aggiunto, che, al lordo dell’inflazione, significa 570 euro in più rispetto al 2010. La crescita, però, non sarà uniforme: Milano raggiungerà quota 35mila, aumentando la ricchezza prodotta dai cittadini di 1.360 euro. A tallonarla, Bologna e Belluno, destinate a crescere di oltre mille euro rispetto all’anno scorso. Sul fronte opposto, Imperia, Grosseto e Pesaro Urbino non registreranno alcun aumento del valore aggiunto pro-capite. Alla fine del 2011, quindi, Milano si confermerà alla vetta della classifica nazionale. Fanalino di coda resterà invece Crotone.

 

La provincia di Enna si colloca fra le ultime, al 99° posto della graduatoria delle province, con una previsione di reddito pro capite di 14.100 euro e avrà un aumento di 270 euro a persona. Questa la fotografia delle province italiane presentata da Unioncamere.

 

Più nello specifico, i dati pubblicati che riguardano la Provincia di Enna, evidenziano un notevole divario fra il reddito pro capite stimato alla fine del 2011  che ammonta a 14,100 euro e che rappresenta appena il 40% del reddito pro capite di Milano che è di 35.000 euro ed il 60% della media nazionale di 23.500 euro.

L’aumento previsto di 270 euro per la provincia di Enna rappresenta appena  il 20% sempre di Milano con 1.360 euro ed il 47% della media nazionale che è di 570 euro.

Tutte le province siciliane si posizionano nella fascia di reddito che va dai 13.600 euro alle 16.100. Nella graduatoria infatti, la prima delle province siciliane è Siracusa all’83° posto con un reddito pro capite di 16.100  mentre l’ultima è Agrigento al 101° posto con un reddito di 13.600 euro.

“Se il dato complessivo evidenzia segnali di ripresa per il Paese, anche se permangono notevoli divari territoriali, dice il Presidente della Camera di Commercio di Enna Liborio Gulino, i dati della nostra provincia continuano a rimanere allarmanti; sono il risultato della crisi economica e congiunturale che ha colpito il Paese ma che nella nostra realtà ha effetti e ripercussioni devastanti perché si intrecciano con problemi cronici mai risolti, con ritardi, inefficienze ed inadempienze.

Dall’osservatorio della Camera di Commercio, si evidenzia sempre più che le imprese del nostro territorio sono allo stremo, non ce la fanno più a sopportare il peso eccessivo del fisco, dei ritardi della Pubblica Amministrazione nel destinare le risorse disponibili per gli incentivi e gli investimenti; non ce la fanno più a sopportare le lungaggini della burocrazia e i ritardi nei pagamenti delle commesse.

Non ci sono più le condizioni per continuare a lavorare, questa la denuncia delle imprese che quotidianamente si recano alla Camera di Commercio con la richiesta di cancellazione.

Non possiamo assistere inermi alla chiusura di centinaia di imprese, questa la denuncia delle associazioni di categoria che chiedono con forza interventi concreti, rapidi ed efficaci per la ripresa economica, partendo dalla riforma del fisco e dalla riduzione della pressione fiscale; dall’approvazione e avvio di un Piano straordinario per il Lavoro che sblocchi e utilizzi le risorse disponibili degli Enti Locali e della Regione chiamando la stessa Regione al contempo all’assunzione degli impegni assunti come l’emanazione dei bandi sospesi e l’attivazione della Fiscalità di Vantaggio a sostegno delle imprese e dell’occupazione”.


Graduatoria in ordine decrescente delle province italiane in base al valore aggiunto per abitante previsto nel 2011 e confronto con il 2010 (In migliaia di euro a valori correnti per il 2011 e in euro per  la differenza rispetto al 2010)

Posizione in graduatoria nel 2011 Province Prev. val. agg. procapite 2011 (migliaia euro) n.i. =100 Diff. val. agg.

procapite 2010 (euro*)

1 ) Milano 35,0 148,7 1.360
2 ) Bologna 31,6 134,3 1.140
3 ) Bolzano/Bozen 31,3 133,2 610
4 ) Roma 30,5 129,6 630
5 ) Modena 30,0 127,4 810
6 ) Trieste 29,6 125,8 820
7 ) Firenze 29,1 123,8 880
8 ) Parma 28,9 122,7 840
9 ) Mantova 28,7 122,1 410
10 ) Trento 28,3 120,3 700
11 ) Bergamo 28,3 120,3 230
12 ) Belluno 28,3 120,3 1.010
13 ) Vicenza 28,3 120,2 710
14 ) Venezia 27,8 118,2 780
15 ) Verona 27,8 118,1 660
16 ) Valle d’Aosta 27,6 117,4 590
17 ) Forlì-Cesena 27,6 117,3 310
18 ) Sondrio 27,5 117,1 120
19 ) Padova 27,5 116,9 870
20 ) Brescia 27,5 116,8 530
21 ) Reggio Emilia 27,3 116,3 880
22 ) Piacenza 26,9 114,4 370
23 ) Cuneo 26,9 114,3 130
24 ) Treviso 26,6 113,0 770
25 ) Varese 26,6 113,0 520
26 ) Lecco 26,4 112,1 680
27 ) Rimini 26,3 111,8 30
28 ) Pordenone 26,3 111,8 880
29 ) Ancona 26,2 111,5 250
30 ) Udine 26,1 111,2 610
31 ) Torino 26,1 111,1 890
32 ) Prato 26,1 111,0 710
33 ) Genova 26,1 111,0 820
34 ) Siena 26,1 111,0 470
35 ) Ravenna 26,0 110,8 570
36 ) Vercelli 25,9 110,0 370
37 ) Lucca 25,8 109,7 160
38 ) Pisa 25,7 109,4 580
39 ) Biella 25,7 109,2 820
40 ) Cremona 25,5 108,5 430
41 ) Rovigo 25,5 108,5 380
42 ) Novara 25,4 108,0 320
43 ) Como 24,9 105,9 560
44 ) Ferrara 24,7 104,9 880
45 ) Alessandria 24,7 104,9 320
46 ) Arezzo 24,6 104,8 300
47 ) Gorizia 24,5 104,4 810
48 ) Livorno 24,5 104,3 680
49 ) Savona 24,5 104,2 510
50 ) Pavia 23,9 101,7 350
51 ) La Spezia 23,6 100,4 540
52 ) Pesaro e Urbino 23,4 99,7 0
53 ) Lodi 23,3 99,3 230
54 ) Pistoia 23,2 98,6 430
55 ) Grosseto 23,0 97,6 0
56 ) Asti 22,9 97,3 10
57 ) Macerata 22,6 96,1 160
58 ) Imperia 22,3 94,8 0
59 ) Ascoli Piceno 22,0 93,5 560
60 ) Perugia 22,0 93,5 410
61 ) Frosinone 21,9 93,2 490
62 ) Verbano-Cusio-Ossola 21,4 91,1 710
63 ) Massa-Carrara 21,1 89,8 320
64 ) Terni 20,9 89,1 500
65 ) Latina 20,6 87,5 370
66 ) Viterbo 20,5 87,2 140
67 ) Rieti 19,7 83,7 170
68 ) Chieti 19,4 82,5 640
69 ) L’Aquila 19,0 80,9 470
70 ) Pescara 18,9 80,3 330
71 ) Campobasso 18,8 80,1 410
72 ) Cagliari 18,8 80,0 560
73 ) Teramo 18,3 77,9 300
74 ) Potenza 18,1 76,8 530
75 ) Sassari 17,9 76,3 160
76 ) Isernia 17,9 76,1 520
77 ) Matera 17,2 73,4 360
78 ) Catanzaro 17,2 73,1 290
79 ) Bari 16,4 69,8 570
80 ) Messina 16,3 69,3 550
81 ) Oristano 16,2 69,1 250
82 ) Nuoro 16,1 68,6 80
83 ) Siracusa 16,1 68,4 410
84 ) Palermo 15,9 67,5 360
85 ) Salerno 15,8 67,2 50
86 ) Ragusa 15,6 66,5 370
87 ) Avellino 15,6 66,3 290
88 ) Cosenza 15,5 66,1 300
89 ) Taranto 15,3 65,1 290
90 ) Catania 15,2 64,8 370
91 ) Caltanissetta 15,1 64,4 470
92 ) Benevento 15,1 64,1 330
93 ) Reggio di Calabria 15,1 64,1 450
94 ) Napoli 14,8 63,1 500
95 ) Brindisi 14,7 62,5 410
96 ) Trapani 14,6 62,2 380
97 ) Lecce 14,5 61,8 80
98 ) Vibo Valentia 14,4 61,1 460
99 ) Enna 14,1 60,1 270
100 ) Foggia 14,1 60,0 200
101 ) Agrigento 13,6 57,8 80
102 ) Caserta 13,5 57,2 120
103 ) Crotone 13,2 56,2 410
Nord Ovest 28,3 120,2 730
Nord Est 28,0 119,0 740
Centro 26,2 111,7 500
Sud e Isole 15,8 67,1 360
Italia 23,5 100,0 570

(*) Dati arrotondati alle decine. Il numero totale delle province e, di conseguenza, i loro confini amministrativi sono quelli in vigore fino al 2001.

Fonte: Unioncamere – Prometeia, Scenari di sviluppo delle economie locali italiane