Troina, presentazione del catalogo “Incunaboli”

Troina. Gremita l’Aula Magna dell’istituto Majorana di Troina per la presentazione del catalogo “Incunaboli delle biblioteche comunali della provincia di Enna”, curato dagli studiosi del libro antico Pietro Scardilli e Sebastiano Venezia.
Alla presentazione sono intervenuti due illustri studiosi locali: il giornalista e scrittore Pino Scorciapino, e il professore di Teologia bizantina alla Sorbona di Parigi, Giuseppe Conticello.
Il primo ha voluto ricordare il convegno su Troina medievale organizzato nel 1992, al quale partecipò il prof. Henri Bresc dell’Università di Parigi, uno dei massimi studiosi del Medioevo, il quale “riuscì ad incantare la platea parlando di contrade e feudi di Troina”. Il prof. Bresc, al quale fu consegnata la cittadinanza onoraria troinese, è autore della nota introduttiva del catalogo di Scardilli e Venezia.
Scorciapino ha poi detto: “Questo libro si rivolge a tutti noi perché testimonia il nostro patrimonio culturale. I libri antichi dimostrano che nei nostri paesi c’è stata una storia. Anche nell’epoca di Internet è sempre bello toccare un libro di 500 anni fa”.
Il prof. Conticello ha puntato sull’importanza degli incunaboli, essendo questi “una della tappe fondamentali della storia della scrittura”. Ha poi aggiunto: “Senza i cataloghi non potrebbe avvenire alcuna ricerca. Le discipline trattate in questi libri erano quelle del cursus studiorum medievale. I classici venivano stampati altrove, infatti non si registra alcuna produzione locale”.
Infine il prof. Conticello ha concluso dicendo: “La Sicilia è la terra della cultura e del dialogo, quindi possiamo rialzare la testa”.
I due curatori del catalogo, Scardilli e Venezia, hanno fatto un’analisi sul metodo di ricerca, sul numero e sulle tipologie delle edizioni scandagliate nelle biblioteche comunali dell’ennese e sulla circolazione libraria, facendo luce su chi possedeva questi libri, da dove provenivano e come giunsero in Sicilia.
A Troina si vanta la presenza di 7 edizioni di grandissimo pregio e di estrema rarità, ma probabilmente ci fu una notevole dispersione del patrimonio librario.

Valentina La Ferrera