Enna. Finanziata dal Cipe la strada Nord-Sud (strada dei “Due Mari”)

Il Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) ha sbloccato il piano da 1,197 miliardi di euro per le infrastrutture siciliane ed ha autorizzato la Regione Siciliana ad utilizzare, così come è stato per altre Regioni, i fondi Fas per la copertura del debito sanitario.
“Abbiamo ottenuto i 686 milioni di euro che ci consentono di coprire le tre rate del mutuo della sanità, contratto per far fronte ai debiti legati agli anni precedenti – spiega il presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo- questo libera risorse sul bilancio e ci consente di affrontare la gestione di quest’anno con maggiore serenità”.
“Va sottolineato – continua il presidente Lombardo – anche il positivo sblocco dei finanziamenti di opere molto importanti come la Catania – Ragusa, la Nord-Sud, e tantissime piccole e medie opere. Si interverra’, finalmente, sulla tratta ferroviaria Catania- Palermo, un tragitto oggi percorso a passo di lumaca. Contiamo di abbatterne il tempo di percorrenza da 4,5 ore a 2 ore e 11 minuti. E’ stata una giornata molto positiva, ora andiamo avanti per la realizzazione di queste infrastrutture.”

Questa mattina il Cipe ha ufficializzato la concessione, attraverso i Par Fas, di un finanziamento di 486 milioni di euro per il completamento del tratto Mulinello -Nicosia della strada Nord-Sud o strada dei “Due Mari”, avendo come obiettivo finale l’unione tra Gela e Santo Stefano di Calastra.
Ieri pomeriggio l’assessore alle Infrastrutture, Turi Zinna, ai lavori pubblici Antonio Alvano ed al Territorio ed Ambiente, Giuseppe Amato, hanno convocato i sindaci di Enna, Assoro, Centuripe, che è il comune più lontano dal tragitto della Nord-Sud, Leonforte, Nicosia e Nissoria ed i rispettivi presidenti dei Consigli comunali per approvare nel più breve tempo possibile le varianti sulla conformità urbanistica necessarie per proseguire nell’iter tecnico-burocratico, necessario per presentare tutta la documentazione completa e quindi, avere a riscontro la certezza del finanziamento e così poter attivare l’appalto integrato che consente alla ditta vincitrice di elaborare il progetto definitivo e, quindi, la realizzazione dell’opera. Ad essere presenti erano i sindaci di Leonforte, di Nicosia e di Nissoria, Filippo Buscemi. Alcuni sindaci hanno rispettato tutte le procedure previste per avere l’approvazione delle varianti, mentre il consiglio comunale di Assoro lo ha bocciato con il rischio che si verifichino dei ritardi pericolosi per la realizzazione dell’opera. Erano presenti due rappresentanti del comune di Assoro ai quali è stato rivolto l’invito a votare parere favorevole in caso contrario sarà l’assessorato regionale al Territorio ed Ambiente ad assumersi la responsabilità di approvare la variante di conformità urbanistica, ma si perderà del tempo che in questo momento è prezioso. Già la Soprintendenza ai beni Culturali, con qualche riserva e suggerimento di correttivi, il Genio Civile e l’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste hanno espresso il parere favorevole. L’incontro di ieri pomeriggio ha consentito ai tre assessori provinciali di far presente a rappresentanti comunali a che punto è la situazione, chiedendo ai comuni di avere una collaborazione a tutto campo se si vuole contribuire ad accelerare l’iter per la realizzazione di questa grande opera che toglierebbe dall’isolamento la zona nord della provincia. Per andare avanti bisogna acquisire la Via (Valutazione di Impatto Ambientale) e la Vas (Valutazione ambientale Strategica) che dovranno essere rilasciate dall’assessorato regionale al Territorio ed Ambiente, ma per avere Via e Vas sono necessarie le adesioni dei comuni interessati. “Ci sono possibilità notevoli – ha dichiarato l’assessore Tuiri Zinna – di dare una vera svolta al completamento della Nord-Sud e tutto il territorio provinciale deve rispondere positivamente per far sì che le procedure burocratiche vadano avanti velocemente, solo così possiamo dare concretezza alle nostre aspirazioni”. Il sindaco di Nissoria ha sollecitato gli amministratori provinciali a far sì che le ditte che avranno gli appalti prendano manodopera locale per dare occupazione e sviluppo.

Un “passaggio positivo che può aiutare la Sicilia a imboccare la strada di politiche regionali mirate allo sviluppo e all’occupazione”. La Cisl Sicilia commenta così la decisione del Cipe di sbloccare, “finalmente”, i fondi Fas, liberando 1,197 miliardi di euro per infrastrutture nell’Isola. Ma con le parole di Maurizio Bernava, segretario generale, aggiunge che “ancora più positiva sarebbe ora la ripresa del dialogo tra governi regionale e nazionale: un elemento indispensabile per dar corpo a progetti di crescita e modernizzazione”. La Cisl si augura, si legge in una nota, che la linea di dialogo e cooperazione “si consolidi rapidamente, in particolare sul fronte della programmazione delle ingenti somme disponibili per i fondi strutturali Ue”. Quello dei fondi strutturali è infatti un terreno che impone che “si azzerino ritardi e si abbandonino conflitti e logiche politiche di appartenenza”. Piuttosto, invoca che “ci si concentri, in un contesto di confronto con le forze sociali, sulle condizioni necessarie come l’aria, a ogni piano di sviluppo”. Per la Cisl sono “la progettazione e la spesa per dotarsi di strumenti essenziali come la fiscalità di vantaggio; le infrastrutture strategiche; l’incentivazione alla ricerca. E ancora, il sostegno alle imprese; l’innovazione tecnologica; la promozione degli investimenti e l’occupazione giovanile, specialmente”.

“L’arrivo dei fondi Fas in Sicilia è una notizia importante. Finalmente, infatti, si potranno realizzare significativi interventi alle infrastrutture: primo fra tutti l’ammodernamento della rete ferroviaria”.
Commenta così Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, la decisione del Cipe di sbloccare i fondi Fas, e aggiunge: “I siciliani sino ad oggi hanno sofferto enormi disagi per un servizio ferroviario fatiscente e arretrato. Con questi interventi Ferrovie italiane non avrà più alibi e dovrà adeguare il servizio a un livello che consenta lo sviluppo dell’Isola. Ma sono altrettanto importanti i fondi destinati a coprire il debito sanitario. Ciò permetterà, infatti, di liberare il bilancio della Regione e avviare interventi già concordati con le organizzazioni sindacali”. E il leader della Uil precisa: “Chiediamo al governo regionale di recuperare subito quei 60 milioni necessari a completare il Piano per l’offerta formativa 2011, che non era stato possibile caricare sul Fondo sociale europeo. Adesso esistono le condizioni per una riorganizzazione del settore della Formazione professionale, senza però traumi e macelleria sociale”.