Aidone-Morgantina: grande successo per la Filarmonica di Hangzhou

Aidone. Nel suggestivo teatro greco di Morgantina pieno all’inverosimile, in un’atmosfera attenta e nel contempo festosa, in una calda notte di agosto, si è consumato l’evento più importante della stagione teatrale di quest’anno: il concerto dell’Orchestra Filarmonica di Hangzhou, la “super star” delle orchestre cinesi, composta di 80 musicisti, diretta magistralmente da maestro Yang Yang con l’apporto del grande violinista di caratura e fama mondiale Ning Feng, che ha accumulato nella sua carriera un impressionante numero di riconoscimenti internazionali, tra cui il prestigioso Premio Paganini conquistato a Genova nel 2006, e che, per la stagione 2010-2011, è stato scritturato, appunto, nell’orchesta Hanhzhou.

La giovane orchestra, giovane perché è stata fondata nel dicembre del 2007, ma anche per la giovane età dei suoi componenti, si è esibita nei maggiori teatri della Cina e del mondo collaborando con gli artisti più prestigiosi; nel suggestivo scenario di Morgantina ha eseguito l’Ouverture da I Vespri Siciliani di Verdi, la Suite 1919 dall’Uccello di Fuoco di Stravinskij, conosciuta al grande pubblico per la colonna sonora del film “Fantasia” di Walt Disney, e il Concerto per Violino ed Orchestra Butterfy Lovers, di Che Gang e He Zhanhao, che coniuga ritmi e sonorità cinesi e orientali in una sintassi sinfonica occidentale, con pezzi di vero virtuosismo eseguiti da un applauditissimo Ning Feng che si è concesso anche in un bis; alla fine del concerto l’orchestra è stata chiamata più volte a replicare e generosamente non si è negata.

In questa cornice incantevole e coinvolgente l’evento è stato vissuto quasi come un incontro tra grandi civiltà passate e presenti: la grande civiltà ellenistica che si respira tra le pietre di Morgantina ha incontrato i giovani musicisti di Hangzhou, la grande città che nel X secolo fu una fra le sette capitali della Cina, la capitale del regno di Wuyue, da sempre aperta al dialogo con l’occidente (infatti un monumento a Marco Polo troneggia in una delle sue piazze principali), oggi una città di oltre sei milioni di abitanti, all’avanguardia nell’industria e nella cultura. Quasi a suggellare una sorta di gemellaggio storico e culturale è stata evocata, stigmatizzata anche dalla presenza del Vescovo di Piazza Armerina, la figura di Prospero Intorcetta, il gesuita piazzese che dal 1659 alla sua morte (1696) operò in Cina, e proprio ad Hangzhou è sepolto; Intorcetta, Yn to Ce Kio ssè (Intorcetta il piazzese), il missionario che nella sua tomba volle si ricordasse il suo essere siciliano e piazzese, si lasciò affascinare dalla grande civiltà cinese e per primo fece conoscere in occidente, traducendola in latino, l’opera di Confucio e aprì una finestra su quella civiltà con l’opera Sinarum scientia politico-moralis, di cui restano oggi otto esemplari custoditi nelle più importanti biblioteche.

La strada aperta da Intorcetta (nella foto), quella della conoscenza e del rispetto reciproco, è l’unica percorribile ancora oggi e iniziative come questa, realizzata nell’ambito dell’Anno della cultura della Cina in Italia, può veramente, come si propone negli obiettivi, “consolidare i rapporti economici, culturali e di amicizia tra la Sicilia e la Repubblica Popolare Cinese” e rendere appetibile al turismo cinese il nostro distretto culturale, come da anni si sforza di far capire a i politici, oltre che agli operatori economici e turistici, Nino La Spina, ora legittimamente soddisfatto del successo della serata che ha voluto fortemente.

Franca Ciantia