Pathos, la tragedia delle Troiane al teatro di Aidone Morgantina

E’ densa di coincidenze, la prossima tappa di Pathos, la tragedia delle Troiane che toccherà l’11 agosto il Teatro Greco di Morgantina (Aidone). Perché il dramma della deportazione firmato da Micha van Hoecke per il “Circuito Epicarmo” va in scena nell’antica città siculo-greca (riportata alla luce nell’autunno del 1955) che è stata “vittima” di dolorose spoliazioni. Come nel caso della celebre Venere, alta più di due metri e scolpita tra il 425 e il 400 avanti Cristo, “deportata” in altri lidi, al pari di Ecuba e delle donne troiane, dal mercato clandestino dell’archeologia. Un’opera simbolo che, però, è fortunatamente ritornata in patria. E che dal maggio scorso può essere ammirata all’interno del Museo Archeologico di Aidone grazie all’intervento della Regione Siciliana.
Ma la Venere non è l’unico elemento che rende la replica di Morgantina assolutamente simbolica.
A pochi passi dal Teatro dedicato a Dioniso (costruito in due fasi, la metà del IV e gli inizi del III secolo avanti Cristo), sorgeva il santuario di Demetra e Kore, divinità protettrici della città, le cui effigi, i famosi Acroliti di Morgantina (V secolo avanti Cristo), sono stati “deportati” negli stati Uniti e restituiti soltanto dopo 30 anni. Dal 13 dicembre scorso, infatti, al Museo Archeologico di Aidone fanno mostra di sé “vestiti”, ulteriore coincidenza, da Marella Ferrera, la stilista catanese che firma anche i costumi di scena di Pathos, la Tragedia delle Troiane.
Lo spettacolo, già osannato per 15 minuti al Ravenna Festival con l’ultima sublime interpretazione dell’attrice catanese Mariella Lo Giudice, ha aperto ufficialmente a Tindari il Circuito Epicarmo, diretto da Filippo Amoroso, ed è andato già in scena a Palermo (Villa Pantelleria). Annullata invece per volontà della direzione artistica, a causa della tragica morte di Ludovico Corrao, la replica del 9 al Baglio di Stefano della Fondazione Orestiadi (Gibellina).
L’evento, realizzato con la collaborazione artistica del Ravenna Festival, dell’Accademia Nazionale di Danza e del Teatro dei Due Mari, dopo Morgantina sarà al Teatro Greco di Acre (Palazzolo Acreide, 12 agosto) e all’interno dell’area archeologica di Giardini Naxos (13 agosto), tappa conclusiva del tour. Il Circuito, sostenuto dalla Regione Siciliana (Assessorato al Turismo e Assessorato Beni Culturali), sarà nuovamente nei siti più suggestivi della Sicilia con Medea di Euripide (debutto a Giardini Naxos il 19 agosto), per la regia di Maurizio Panici, interpretata da Pamela Villoresi, Rumone di Acque (prima il 31 agosto all’ex Stabilimento Tonnara Florio di Favignana, regia di Marco Martinelli), Le Donne di Bellini, galà spettacolo in costume dedicato alle eroine belliniane (unica replica a Tindari il 24 settembre), e La nascita della Tragedia con Mariano Rigillo (apertura il 22 settembre al Teatro Romano di Catania).
Pathos, La tragedia delle Troiane del coreografo Micha van Hoecke è un ritorno alle origini e alla memoria del teatro per uno dei più geniali interpreti del teatro danza europeo. Protagonista principale, nel ruolo di Ecuba, regina e madre, Lindsay Kemp, fra i più immaginifici e provocatori artisti teatrali degli ultimi decenni. Nel cast l’attrice toscana Silvia Budri e le storiche danzatrici dell’Ensemble di van Hoecke, alle qualisi aggiungono per l’occasione cinque allieve dell’Accademia Nazionale di Danza.

Daniele De Joannon


Pathos, la tragedia delle Troiane – da Euripide e Seneca – con Lindsay Kemp e Silvia Budri, regia, coreografie e corpo di ballo di Micha van Hoecke, il musicista Giuliano Gabriele, scene di Renzo Milan, costumi di Marella Ferrera, testi tratti dalle traduzioni di Filippo Amoroso.