Regalbuto. Due vigili urbani lamentano di essere stati isolati

Regalbuto. A poco meno di una settimana dall’apertura di un ufficio comunale antiracket e di protezione civile ci siamo recati nella sede che il sindaco di Regalbuto Gaetano Punzi e il comandante della polizia municipale magg.Fagone hanno istituito per i due importanti uffici. La sede è stata individuata in uno dei box di ciò che in origine doveva essere il centro commerciale del nuovo quartiere di San’Ignazio. Centro che di recente è stato restaurato e da cui si sono ricavati l’ufficio per l’impiego e alcune sedi di associazioni di volontariato. Ad attenderci i due vigili urbani ai quali è stato affidato l’incarico di occuparsi di protezione civile e antiracket. “ Venite ad osservare – ci dicono i due vigili Picardi e Ferrera – dove ci hanno sistemato. L’aria è irrespirabile per l’elevato tasso di umidità dovuto all’assenza di ventilazione, il caldo è insopportabile”.
La stanza è spoglia, priva di aria per il troppo caldo, c’è una sola scrivania e un porta computer, niente armadi, tre sedie, niente telefono e internet, non c’è alcun segno di oggetti di cancelleria, né carta, né carta igienica. Un’ampia vetrata dall’esterno della quale è possibile vedere dentro l’ufficio, forse contrasta con la riservatezza che in questi casi (antiracket) si rende necessaria per raccogliere eventuali denunce. Non c’è una sala d’attesa. Non ci sono mobili o quanto meno a qualsiasi cosa faccia rendere l’idea di un ufficio.
“E’ così che ci hanno trattato – sostengono i vigili – forse perché abbiamo manifestato la nostre idee politiche le quali, pur non condividendo la linea amministrativa del sindaco, sono state sempre rispettose, da militari, delle ordinanze e delle disposizioni per i compiti demandati alla polizia municipale. Forse in qualche modo ci hanno voluto escludere perché da cinque anni lottiamo, anche per i nostri colleghi, per ottenere sacrosanti diritti e dunque dovevamo pagare qualcosa, di cui però sconosciamo il motivo, dopo più di trenta anni di servizio“.
I due vigili urbani in passato, come vigili anziani, hanno diretto, in assenza del comandante il corpo dei vigili urbani. A loro, con l’ordine di servizio del 5 agosto scorso e con effetto immediato è stato assegnato il compito di occuparsi di protezione civile e dopo la recente convenzione con una associazione di Catania, anche di antiracket. “Per noi – dicono i vigili urbani – le cose sono inspiegabili perché la protezionecivile è demandata all’ufficio tecnico comunale e c’è un responsabile, mentre per ciò che riguarda l’antiracket pensiamo che sia uno dei compiti della polizia municipale e dunque insito al dovere di ufficio che appartiene ad ognuno di noi. la situazione che oggi viviamo – concludono i vigili – offende la nostra dignità di uomini e di militari perchè abbiamo sempre fedelmente servito il comune di Regalbuto. Ora siamo stati “isolati” in una sede che definire indegna e offensiva della dignità di qualsiasi lavoratore è poco. Però da militari, come noi ci sentiamo di essere, abbiamo accettato gli ordini e difenderemo i nostri diritti nelle sedi opportune dopo aver valutato se ci sono gli estremi per un eventuale mobbing in atto nei nostri confronti”.
Agostino vitale