Piazza Armerina. Consigliere comunale Filetti: “Ecco perché mi sono dimesso”

Piazza Armerina. Fulmine a ciel sereno, giovedì sera nel corso del consiglio comunale, quando il dott. Vincenzo Filetti chiede di parlare e rivolgendosi al presidente e ai colleghi comunica la sua ferma volontà di dimettersi dalla carica di consigliere comunale.
Vincenzo Filetti, stimato medico della città dei mosaici, da tutti conosciuto in città per la sua lunga attività politica che ha avuto inizio nel lontano 1985, tra le fila del partito socialista italiano, ricoprendo la carica di consigliere comunale prima e di assessore municipale poi, è uno dei pochi consiglieri comunali di lungo corso che hanno traghettato il passaggio dalla prima alla seconda repubblica, ininterrottamente per 26 anni, passando nel corso della seconda stagione politica dalle fila di Forza Italia a quelle dell’Udeur ed attualmente nell’Udc, partito che come primo degli eletti ha rappresentato fino a giovedì sera nel civico consesso.
Vincenzo Filetti ha voluto spiegare alla stampa il perché delle sue dimissioni : “Mi sono dimesso per scuotere l’orgoglio dei cittadini. Non accettavo già da lungo tempo le manipolazioni che la giunta ed il sindaco Nigrelli compiono nei confronti del consiglio comunale, organo sovrano, che viene continuamente piegato alla volontà dell’amministrazione Nigrelli. Tutto ciò per me era diventato inaccettabile e contrario ai miei principi di legalità e di democrazia, che vedono il civico consesso come l’organo che deve ascoltare, raccogliere e deliberare le indicazioni e le necessità dei cittadini che noi rappresentiamo. Il consiglio comunale quando, invece, come in tanti casi -la questione dell’area del mercato settimanale, del parcheggio di piazza Falcone e Borsellino, della elezione del presidente del consiglio e l’ultima vicenda di giovedì sera, con l’istituzione delle due tasse comunali- non è lasciato libero nelle sue scelte perché delibera in modo contrario e poi in seconda o terza battuta torna sui suoi passi, è delegittimato dalle forti influenze della giunta, ciò per me è inaccettabile, ecco perché mi sono dimesso”.
Filetti prosegue: “La mia riflessione sulla mancata e concreta rappresentatività dei cittadini da parte dei consiglieri, è iniziata da qualche tempo, già da quando un anno e mezzo fa lasciai la carica di vicepresidente del consiglio. Più volte nei miei interventi in consiglio comunale ho detto che occorreva tornare a fare politica ascoltando i cittadini, ma le mie parole hanno trovato muri di gomma”.
“Molti da stamattina –spiega Filetti- si chiedono il perché delle mie dimissioni, alcuni anche insinuando che dietro ci sia la promessa politica di incarichi a più alti livelli, non è così , non ci sono prebende che mi hanno spinto a questa scelta, non smetterò di fare attività politica, forse anche come prima all’interno dell’Udc, ma adesso è un momento di riflessione”.
Filetti così conclude: “Quando nel 1985 fui eletto per la prima volta con l’entusiasmo del giovane politico pensavo di poter cambiare le cose, poi pian piano ho capito che potevo solo migliorarle, oggi però sono tornato a pensare che migliorare non basta il cambiamento si deve imporre e deve essere radicale”.

Marta Furnari